Intestazioni fittizie a favore del clan dei Casalesi. Questa mattina, dinanzi alla 26esima sezione penale del gup di Napoli, è stata chiesta la condanna a sei anni e otto mesi di carcere, dopo il rito abbreviato, per Giuseppe Inquieto di Aversa mentre è stato chiesto il rinvio a giudizio per gli altri tre imputati: Mario Nobis, 37 anni, il padre Salvatore, Giovanni Nobis, 57 anni e Rita Fontana, 52 anni tutti di San Cipriano. Si tratta di un altro stralcio del processo nell’ambito dell’inchiesta sul clan Zagaria che ha portato in carcere i fratelli aversani Nicola (processo ancora in corso a Napoli Nord) e Giuseppe Inquieto (difeso dall’avvocato Nando Trasacco). Secondo la procura antimafia, Mario Nobis avrebbe fatto da tramite tra il padre ed altri affiliati del clan mentre lo stesso era detenuto ed ha collaborato con gli Inquieto per alcune iniziative imprenditoriali in Romania. Rita Fontana e Giovanni Nobis, invece, avrebbero reimpiegato fondi provenienti dal gruppo Zagaria nel caseificio di cui sono soci.
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