– Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha risposto all’interrogazione della deputata M5s Virginia Villani sullo stato delle acque degli affluenti e dei canali del fiume Sarno, dopo i fenomeno di allagamenti, straripamenti e a seguito dell’emanazione di miasmi nelle aree interessate. “Dall’analisi della relazione di Piano di distretto dell’Appennino Meridionale 2015- 2021 – e’ scritto nella relazione ministeriale – e’ emerso che il Sarno ed i suoi affluenti risultano designati come Hmwb, High modified water body, corpo idrico fortemente modificato o artificiale; nessuno dei corpi idrici raggiunge l’obiettivo di stato potenziale ecologico e tutti, tranne il Solofrana, sono in buono stato chimico”. “Benche’ lo stato chimico risulti per la maggior parte dei casi ‘buono’ – e’ riportato nella relazione -, dal Piano risulta che le criticita’ inerenti le acque superficiali del Sarno siano riconducibili fondamentalmente a inquinamento da pesticidi, fitofarmaci, concimi chimici e inquinanti di origine industriale; le principali pressioni significative risultano essere: aree inondabili, depuratori e scarichi, uso agricolo, siti contaminati e siti industriali”.
“Per quanto attiene le iniziative per la salvaguardia ambientale – e’ riferito nella relazione – si rappresenta che, tra gli interventi ‘significativi’ previsti nel suddetto Piano, alcuni riguardano la realizzazione di nuove opere nel contesto del sistema depurativo campano, alcune localizzate proprio nell’area del bacino del Sarno”. “Sulla base di quanto emerge anche dalla relazione 368/2018/I/Idr del 28 giugno 2018 di Arera – ha specificato Costa nella nota di risposta all’interrogazione M5s -, i Comuni ricadono nell’Ambito distrettuale del Sarnese Vesuviano, il cui servizio idrico integrato, il Sii, e’ stato affidato alla societa’ mista Gori, a decorrere dal 2002 per 30 anni. In particolare, i tre segmenti del SII sono gestiti interamente da Gori solo nel Comune di Scafati, mentre nei Comuni di Angri, Castellammare di Stabia, Nocera Inferiore e Sarno, la Gori eroga i soli servizi di acquedotto e fognatura, mentre il servizio di depurazione e’ gestito dalla Regione Campania. Piu’ precisamente, la Regione gestisce il servizio di depurazione in ben 32 dei 76 Comuni ricadenti nell’Ambito distrettuale del Sarnese Vesuviano”.
“Grazie al nostro intervento in Parlamento e’ stato possibile avere una relazione dettagliata sulle responsabilita’ e sul reale stato del Solofrana, Cavaiola, Conte Sarno, Bottaro, San Tommaso e Fosso Imperatore in termini di inquinamento – ha dichiarato la deputata M5s Virginia Villani -. Nel limite delle sue competenze, con tutte le opere iniziate e in corso, per arginare il fenomeno degli sversamenti e per accelerare la realizzazione di un reale ed efficace sistema di depurazione, come Governo continueremo a svolgere la nostra attivita’ di monitoraggio sul tema ambiente”. “L’operazione ‘fiato sul collo’ continua anche nei confronti della Regione Campania, dei Consorzi, delle Agenzie e delle Partecipate pubbliche che hanno competenze in materia – ha aggiunto Villani -. Chiediamo la conclusione di opere di depurazione ed il rispetto del diritto alla salute per i cittadini dell’Irno, dell’Agro Sarnese Vesuviano e dell’area stabiese”. “Un diritto costituzionalmente garantito – ha concluso il deputato M5s – che il Ministero sta facendo di tutto per assicurare come dimostrano gli 11 miliardi di euro stanziati per le opere di dissesto idrologico e per le bonifiche anche sul territorio campano”.
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