Takanori Fukushima, noto neurochirurgo di fama mondiale è irreperibile e ancora una volta l’udienza del processo che lo vede imputato presso il Tribunale di Salerno è stata rinviata. L’ufficio di cancelleria del gip di Salerno non riesce a notificare al dottor Fukushima la convocazione per discutere la richiesta di opposizione all’archiviazione della propria posizione in merito all’inchiesta che ha travolto il reparto di Neurochirurgia dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e portato all’arresto – tra gli altri indagati – di uno dei suoi pupilli, il primario Luciano Brigante.
I fatti risalgono al 2016, come ricorda Il Mattino, quando una bufera giudiziaria si abbatte sul reparto di neurochirurgia del Ruggi il cui primario è accusato – tra le altre cose – di intascare mazzette dai propri pazienti per forzare le liste d’attesa. Nell’inchiesta, oltre alla caposala del reparto e ad un altro medico, viene coinvolto anche Takanori Fukushima, spesso a Salerno per eseguire degli interventi. Anche senza autorizzazione e per solo scopo didattico, almeno questa era la motivazione ufficiale. Nella realtà invece, accadeva che il medico venisse ad operare pazienti che il suo braccio destra toscano, Gaetano Liberti, dirottava su Salerno. Al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, il suo pupillo, Luciano Brigante, era sempre stato molto chiacchierato per quella particolare “modo di fare”: con la sua esperienza e il suo curriculum li convinceva a sborsare anche ventimila euro per essere operati da lui con la supervisione di Fukushima. Ma a Salerno il professore di fama internazionale non ha mai messo piede durante tutto il periodo “incriminato”. Non è neanche stato interrogato perché sempre all’estero. L’indagine parte da una denuncia fatta da una parente di una paziente ricoverata, sottoposta a un intervento alla testa e poi deceduta. Secondo la denuncia, l’operazione chirurgica era stata preceduta dal versamento di una somma in denaro per accelerare i tempi in lista d’attesa. Secondo gli inquirenti, i medici coinvolti effettuavano gli interventi solo apparentemente in regime di intramoenia, con prenotazioni e pianificazioni delle operazioni chirurgiche fittizie, visto che poi i responsabili modificavano le liste d’attesa in cambio di danaro: da mille e cinquecento euro a sessantamila.
Il dottor Fukushima un personaggio sicuramente singolare e molto discusso, anche al di fuori della propria professione. I carabinieri di Salerno hanno ascoltato una conversazione tra due dipendenti del Ruggi che parlavano di Fukushima come “quello che gira in Ferrari ed ha ucciso un uomo di 35 anni”. Una vita trascorsa in giro per il mondo, e che non esita a raccontare anche sul suo sito: “Ho dedicato me stesso a fare il massimo possibile per assicurarmi di poter salvare il maggior numero di pazienti”, spiegando perché ha scelto di esercitare la professione medica. E proprio mentre i carabinieri di Salerno indagavano su di lui, spunta un presunto consulto medico, poi smentito, a papa Francesco.
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