Alberto Di Tella chiede il processo con rito abbreviato mentre Giuseppe Quadrano, il killer di don Peppe Diana, procederà con il rito ordinario. Questo quanto accaduto oggi durante l’udienza preliminare per l’omicidio dell’imprenditore Antonio Belardo, ucciso dal clan dei Casalesi in corso Atella a Succivo nel 1991. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Napoli deciderà sulle sorti dei due, entrambi collaboratori di giustizia, nell’udienza fissata a metà maggio. Il delitto era stato in un primo momento archiviato dalla Procura e riaperto su istanza del difensore della famiglia Belardo, l’avvocato Gianni Zara, che aveva fornito agli organi inquirenti nuovi spunti investigativi.
Spunti da cui sono ripartite le indagini che hanno portato, ad un anno di distanza dalla richiesta, a stringere il cerchio dei presunti colpevoli del delitto su Quadrano e Di Tella per i quali il pm Luigi Landolfi ha chiesto il giudizio. Belardo era un imprenditore. Poche settimane prima del suo omicidio, insieme ad altri imprenditori, aveva denunciato alcuni episodi estorsivi e per questo motivo venne ammazzato.
Gustavo Gentile
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