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Il M5S denuncia: ‘Nel Sannio compostaggio a 200 metri da sito protetto’

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“Un’operazione gravemente lesiva dell’ambiente e della salute dei cittadini”. Definisce cosi’ l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Isabella Adinolfi, il progetto di costruzione di un impianto di compostagggio nella contrada Pianelle di Sassinoro, in provincia di Benevento che, spiega l’europarlamentare, “si troverebbe ad essere localizzato a soli 255 metri di distanza dal sito di interesse comunitario ‘Alta Valle de Fiume Tammaro’, che e’ parte della rete Natura 2000, rischiando pertanto di determinare delle serie e significative incidenze negative sull’area protetta”. L’esponente del Movimento Cinque Stelle spiega che “la Regione Campania ha concesso l’autorizzazione unica per la realizzazione e gestione di un impianto per la messa in riserva, trattamento e recupero di rifiuti non pericolosi per la produzione di compost”, sottolineando di aver scritto alla Commissione Europea chiedendo “se non si ritengano violati il principio di precauzione sancito dall’art.191 TFUE, nonché le disposizioni della Direttiva relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, in specie l’articolo che prescrive la valutazione di eventuali progetti anche se questi siano localizzati fuori dalle aree Natura 2000”. Sulla questione interviene anche il parlamentare M5S Pasquale Maglione: “se la Regione – afferma – non interviene per evitare che – a distanza di pochi chilometri – sorgano due impianti simili (di cui quello di Sassinoro, sul quale la magistratura sta facendo i suoi approfondimenti), sara’ una vera e propria ferita dai risvolti ambientali molto negativi a ridosso del nascente Parco Nazionale del Matese. Il sito sorgerebbe a monte della diga di Campolattaro, su cui la Regione stessa ha investito per la renderne l’acqua potabile”. Il consigliere regionale Vincenzo Viglione spiega: “Abbiamo il dovere di tenere alta l’attenzione su cosa non e’ stato attuato in termini di direttive volte alla tutela del paesaggio, e che negli anni ha prodotto interventi del tutto incompatibili con le caratteristiche naturali di un territorio, come stiamo rilevando anche nel caso di Sassinoro. Questa e’ la strada che continueremo a percorrere per proteggere la nostra terra e le nostre comunità da ulteriori scempi”.


Articolo pubblicato il giorno 7 Marzo 2019 - 14:31
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