“Con una grata bonifichiamo il Sarno. E’ l’ultima balzana idea illustrata dal commissario del Consorzio di bonifica Mario Rosario D’Angelo. Un’autentica presa in giro che è già costata denaro pubblico, per pagare i due ingegneri che hanno progettato il sistema e per finanziare gli studi di fattibilità prima che questo stravagante progetto finisca all’attenzione degli organi regionali competenti. In buona sostanza, si vorrebbe immergere una barriera di un metro e mezzo di lunghezza alla foce del Sarno, all’altezza dello scoglio di Rovigliano, che avrebbe la funzione di trattenere rifiuti e detriti che saranno successivamente portati in superficie attraverso un sistema di carrucole. Viene spontanea la domanda: chi smaltirà i rifiuti e i veleni che verranno accumulati grazie a questo singolare espediente?”. E’ quanto denunciano la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e la deputata M5S Virginia Villani. “Piuttosto che mettere mano a misure e interventi di vera bonifica e arginare all’origine il fenomeno degli sversamenti illeciti, si ricorre a una tecnica del tutto sperimentale per mitigare il problema quando i rifiuti sono stati già gettati nelle acque del fiume. Quello che un tempo era stato battezzato come Grande Progetto Sarno, sistematicamente arenato per effetto dell’incapacità degli ultimi due governi regionali della Campania – sottolineano – rischia ora di tramutarsi in un contenitore di stravaganti idee finanziate con soldi di quegli stessi cittadini che vivono a ridosso del fiume più inquinato d’Europa”.
Articolo pubblicato il giorno 18 Marzo 2019 - 17:29