Il gip Mariaconcetta Criscuolo del Tribunale di Torre Annunziata ha firmato la proroga delle indagini per 17 persone tra parlamentari, politici regionali e locali, imprenditori e professionisti per il mega affare della riconversione dell’ex area Cirio di Castellammare. Sono tutti accusati di corruzione, abuso d’ufficio e traffico di influenze illecite. Si tratta di uno stralcio dell’inchiesta madre “Olimpo” che tiene in carcere da tre mesi l’imprenditore Adolfo Greco “il padre -padrone” di politica e imprenditoria di Castellammare e dintorni e una ventina di camorristi dei 4 clan della zona. L’inchiesta coordinata dai sostituti procuratori Andreana Ambrosino e Rosa Annunziata, vede iscritti nel registro degli indagati oltre ad Adolfo Greco anche i due parlamentari di Forza Italia Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo, il consigliere regionale e capogruppo del Pd, Mario Casillo; il suo referente su Castellammare, Gennaro Iovino, dirigente cittadino del Pd e padre del consigliere Francesco; e poi Luigi Greco, figlio di Adolfo ed ex consigliere comunale stabiese; Angelina Annita Rega, moglie di Greco e mamma di Luigi; l’architetto Mario Biondi, commissario ad acta nominato dalla Provincia per esaminare l’istanza della PolGre e accelerare l’iter; Antonio Elefante, ingegnere di origini stabiesi che ha curato il progetto e da anni impegnato in penisola sorrentina in grossi affari edilizi; l’imprenditore edile Giuseppe Passarelli, che avrebbe dovuto curare i lavori per la realizzazione del complesso; il commercialista originario dell’Avellinese, Pierpaolo Limone, che figurava come amministratore della PolGre; ; Sabato Polese, fratello di Tobia Antonio, il defunto “boss delle cerimonie” del ‘Castello’ La Sonrisa di Sant’Antonio Abate; Vincenzo Campitiello, Francesco Cesaro, Marcello Ciofalo e Vincenzo Colavecchia.
Articolo pubblicato il giorno 1 Marzo 2019 - 06:21 / di Cronache della Campania