“È stato catturato a Marianella mentre era a casa con la compagna, mangiava pastasciutta e pistacchi, mentre la compagna faceva le faccende domestiche”. A dirlo è il comandante provinciale dei carabinieri, Ubaldo Del Monaco, durante la conferenza stampa della cattura del latitante Marco Di Lauro. “Non ha opposto resistenza e invece si è preoccupato dei gatti. Siamo contenti di esserci riusciti e faccio un plauso a tutti quelli che hanno partecipato all’arresto”. Durante la conferenza stampa è emerso che Di Lauro in casa non aveva né soldi, né armi. “Nel primo pomeriggio c’è stata una fibrillazione dell’attività investigativa che ci ha consentito di fare degli intrecci per arrivare all’abitazione” dove si nascondeva Marco Di Lauro. Lo ha detto il questore di Napoli, Antonio De Iesu nel corso della conferenza stampa. Poche ore prima in questura si era costituito un uomo, Salvatore Tamburrino, 40 anni, originario del quartiere di Secondigliano, dopo aver ucciso la moglie in un appartamento di Melito. Tamburrino, ex sorvegliato speciale, é stato in passato ritenuto vicino al clan. Alla domanda di un giornalista se vi possa essere un collegamento tra i due episodi il questore ha ribadito: “Che c’è stata una inusuale fibrillazione sulle attività tecniche. Vi posso dire solo questo”.
“Era in un appartamento modesto e si e’ preoccupato dei suoi gatti quando centocinquanta uomini hanno circondato la sua casa nell’area nord di Napoli”, aggiunge il generale dei carabinieri Ubaldo del Monaco. L’appartamento e’ stato circondato, e Di Lauro non aveva documenti falsi, e al momento dell cattura “stava mangiando un piatto di pasta con i pistacchi”. La compagna era intenta nelle faccende domestiche. “Non ci sono stati particolari momenti di tensione quando abbiamo fatto irruzione”, continua De Iesu. Alla sua individuazione si e’ arrivati dopo anni di intercettazioni e pedinamenti.
Articolo pubblicato il giorno 2 Marzo 2019 - 20:11