Si sono concluse in nottata le operazioni di sbarco dei 49 migranti salvati nel Canale di Sicilia e a bordo della nave Mare Jonio della Ong Mediterranea. L’imbarcazione è arrivata sul porto scortata dalle motovedette della Guardia di Finanza mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini invitava tutte le forze dell’ordine coinvolte ad arrestare l’equipaggio. La nave è stata posta sotto sequestro preventivo. Una volta sceso a terra, il comandante dell’imbarcazione Pietro Marrone è stato convocato d’urgenza dalla Guardia di Finanza a Lampedusa, e lì gli è stato notificato il provvedimento di sequestro disposto dalla Procura di Agrigento, che ha aperto una inchiesta, al momento a carico d’ignoti, per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Dopo il salvataggio in mare, di fronte alle coste libiche, da un gommone che rischiava di colare a picco, un solo migrante era stato trasferito subito a terra perché presentava i sintomi di una polmonite. Momenti di felicità sul molo di Lampedusa al momento dell’attracco. Tra i naufraghi vi erano anche 14 minori, tutti di origine subsahariana. Sull’imbarcazione è salito il medico dell’isola, Pietro Bartolo, il quale ha accertato le buone condizioni di salute del gruppo, dando quindi il via libera allo sbarco. Sul molo c’era anche il parroco dell’isola che aveva anche esposto uno striscione con scritto “Aprite i porti”. I migranti, entrati nel territorio italiano, sono stati trasferiti al centro d’accoglienza di contrada Imbriacola.
Articolo pubblicato il giorno 20 Marzo 2019 - 09:20 / di Cronache della Campania