Gragnano. “Nell’ultimo Consiglio Comunale è stato approvato il Piano Triennale delle opere pubbliche, anche se onestamente più che parlare di Piano Triennale sarebbe stato più opportuno definirlo un Piano Trentennale, considerato che molte di queste opere vengono procrastinate da anni – a dirlo è il consigliere di opposizione Patrizio Mascolo – Ormai da un ventennio in questa città, al di là qualche sporadica opera di rifacimento di qualche strada, non si registra la realizzazione di una opera pubblica degna di nota. A 3 anni dall’insediamento di quest’amministrazione, siamo certi che questo trend di inoperosità non verrà interrotto a breve. C’è, inoltre, anche da considerare, come accaduto con i lavori di restyling dei marciapiedi di via Vittorio Veneto, che quando un’opera viene aggiudicata poi si registrano delle modalità di esecuzione davvero insoddisfacenti. L’opera non è stata ancora consegnata, ma già si registrano, come segnalato dagli stessi cittadini, delle palesi anomalie e problematiche e di conseguenza sarebbe opportuno attivare già da adesso dei seri controlli per valutare la corretta esecuzione dell’intervento. In altri casi, invece, il Consiglio Comunale riesce anche ad allocare le risorse a copertura di un intervento, come ad esempio per la realizzazione dei marciapiedi di via Quarantola e via dei Sepolcri, accogliendo una richiesta pervenuta dai banchi dell’opposizione, ma purtroppo a distanza di 2 anni dalla deliberazione, i lavori non sono stati ancora iniziati. Purtroppo, il Piano Triennale non solo è inattuabile e inconsistente, ma addirittura dannoso per la città, visto che le risorse potrebbero essere utilizzate in maniera differente e non per inseguire sogni e progetti illusori che si procrastinano da anni. Noi da opposizione non possiamo fare altro che manifestare il nostro dissenso nei confronti delle scelte effettuate dall’attuale amministrazione comunale, ora aspettiamo che qualcuno in maggioranza si faccia un esame di coscienza e decida se sia davvero il caso di andare avanti in questo modo oppure se non sia meglio ridare la possibilità ai cittadini di andare a votare”.
Articolo pubblicato il giorno 25 Marzo 2019 - 11:23