Avellino. Truffe con la Onlus per la gestione dei centri di riabilitazione: al via l’udienza preliminare che vede imputate la moglie e le figlie di Ciriaco De Mita e altre 7 persone. Truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato, evasione delle imposte negli anni 2013-2015 e riciclaggio dei proventi, con queste accuse il pm Vincenzo D’Onofrio ha chiesto il rinvio a giudizio per Anna Maria Scarinzi, Floriana e Simona De Mita e altre 7 persone coinvolte nell’indagine che lo scorso anno svelò la gestione opaca dei centri di riabilitazione Aias di Avellino, Calitri e Nusco. Per questa vicenda furono emesse anche misure cautelari nei confronti della moglie dell’ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita. Prestazioni fornite in regime di accreditamento ma senza che la procedura fosse regolare presso la Regione Campania e le casse dell’Aias usate come un bancomat della famiglia De Mita; di questo sono accusate moglie e figlie del leader democristiano, che è stato interrogato due volte come testimone. Stamane ha preso il via il processo dinanzi al Gup di Avellino Marcello Rotondi. L’Aias e l’ASL di Avellino si sono costituite parte civile, ma non la Regione Campania. Nell’udienza di oggi si sono costituite le parti e sono state sollevate alcune eccezioni preliminari, il 29 maggio prossimo l’udienza dovrebbe concludersi con la decisione del Gup sulla richiesta di rinvio a giudizio anche per gli altri imputati: l’ex rappresentante legale dell’Aias di Avellino Gerardo Bilotta, Luca Catallo, Anna Maria Preziuso, Marco Preziuso, Massimo Preziuso e Antonio Nigrelli.
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