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Duecento anni de L’Infinito di Giacomo Leopardi. A Napoli l’ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua e la contessa Olimpia Leopardi

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L’Ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua presidente del Comitato nazionale per il bicentenario de L’Infinito di Leopardi è stato a Napoli oggi alle 16.00 presso la Biblioteca Nazionale – Palazzo Reale, per inaugurare la straordinaria mostra “Il corpo dell’idea. Immaginazione e linguaggio in Vico e Leopardi”, curata dalla Biblioteca nazionale di Napoli. L’incontro di oggi ha di fatto inaugurato le iniziative nazionali del bicentenario. Dopo una prolusione di Antonio Prete, tra i massimi esperti dell’opera leopardiana, gli interventi delle autorità e dei rappresentanti degli istituti scientifici ed accademici. Presente anche la Contessa Olimpia Leopardi.
In mostra una vasta selezione di preziosi autografi: dalla Scienza Nuova, allo Zibaldone di pensieri, alle Operette Morali, dalla Primavera, allo Stratone da Lampsaco, con  un posto di rilievo per l’lnfinito nella sua prima versione del 1819 che riporta le correzioni ed i ripensamenti di Leopardi. Si aggiungono 29 rari testi del ‘500 e ‘700, e il prezioso Globo di Vincenzo Coronelli (1650 1718), geografo, attivo a Venezia, poi alla corte dei Re Sole, tutti provenienti dalla Biblioteca Nazionale. L’itinerario nel mito si avvale dell’esposizione di statue provenienti dal Museo di Palazzo Reale di Napoli e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La mostra è visitabile fino al 21 luglio nella sala Dorica a piano terra di Palazzo reale a ingresso gratuito e si avvale di un impianto scenico e multimediale fruibile a tutti: suoni, musiche tra touch screen, installazioni visive.
“La mostra è stata realizzata nel segno della proficua sinergia tra gli istituti del MIBAC .- spiega il direttore Francesco Mercurio -. La narrazione si sviluppa a partire dalle origini del mondo,attraverso un itinerario tra gli Dei, gli Eroi e gli Uomini. Mitologia, filologia e poesia si intrecciano attraverso le parole di Vico e Leopardi in un dialogo tra i due che sembra non appartenere ad un tempo e uno spazio finito, ma prosegue oltre, in un flusso senza soluzione di continuità che giunge fino a noi, uomini del XXI secolo.”

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Articolo pubblicato il giorno 21 Marzo 2019 - 20:31

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