“Non si può consentire al nipote di una famiglia che ha fatto la storia criminale del Paese di poter presentare come un cittadino qualsiasi un libro ed un film in un’area simbolo del potere economico dei casalesi nel basso Lazio, per questo motivo è stato doveroso intervenire” dichiara Andrea Caso, Portavoce del MoVimento 5 Stelle e componente della Commissione parlamentare Antimafia, che aggiunge “Fin da questa mattina sono stato contattato da associazioni antimafia ed antiracket, cittadini, sconcertati da questo evento in programma sul territorio laziale, mi sono dunque attivato presso la Procura di Cassino e favorito un’interlocuzione istituzionale per capire internamente, come intervenire subito, nel pomeriggio poi, la notizia che “l’altolà è in fase di ufficializzazione e arriva su input del Viminale, dopo le relazioni di prefettura e Forze dell’Ordine”.
La vicenda si riferisce alla presentazione del libro e del film “La Casalese”, prodotto – si legge on line – dalla “Roxyl Music&Film” di Angelo Bardellino in programma per martedì 26 marzo a Spigno Saturnia, in provincia di Latina.
“Ringrazio il Procuratore Capo di Cassino Luciano D’Emmanuele per essere intervenuto prontamente dopo esserci sentiti telefonicamente per un confronto. – continua Caso – Da membro della Commissione Antimafia convengo in nome di vittime di mafia ed economiche del sistema messo in piedi dai casalesi, che l’ultima cosa che si possa fare oggi, è mitizzarli con opere cinematografiche”.
“Sottoporremo il materiale audiovisivo in questione ad un attento esame del messaggio che intendono veicolare al pubblico. Come Stato, non possiamo stare alla finestra a guardare che passino messaggi romanzati o poetici su un clan tra i più potenti ed efferati d’Italia. Voglio rassicurare tutti i cittadini che mi stanno scrivendo” conclude il parlamentare dell’Antimafia.
Articolo pubblicato il giorno 23 Marzo 2019 - 21:36