Due collaboratori di giustizia sono stati ascoltati nel corso del processo in Corte di Assise di Appello del tribunale di Napoli per il delitto di Vincenzo De Rosa, detto ‘a vecchiarella avvenuto il 27 dicembre del ’98 a Maddaloni. Sotto accusa ci sono Clemente D’Albenzio, 55 anni di Maddaloni, Angelo De Matteo, 51 anni di Cervino e Alessandro De Matteo, 47 anni, anch’egli di Cervino. Il primo pentito ad essere stato ascoltato, è stato Michele Lombardi, che ha riferito: “Il delitto De Rosa fu commesso da Angelo De Matteo dal fratello Alessandro detto Maradona da Clemente D’albenzio detto minduccio e da Giuseppe Mastropietro che si è autoaccusato del delitto. De Rosa fu ucciso per contrasti tra il gruppo D’Albenzio e di Angelo Loffreda. Quest’ultimo ha un colpo di pistola sparato nella mano da Giuseppe Mastropietro. Lo stesso Loffreda poi ha fatto attentanti nei confronti di D’Albenzio”. Il secondo pentito Nicola Martino invece ha riferito che il delitto fu commesso perchè: “De Rosa era vicino al clan dei Casalesi mentre i Belforte e D’Albenzio non volevano”. L’autore materiale del crimine é Giuseppe Mastropietro, già condannato per il delitto. Gli altri imputati in primo grado sono stati assolti.
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