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Boscoreale – Colpo di scena al processo che vedeva imputato Aquino Pasquale, cinquantenne boschese, arrestato a Maggio 2018 dai carabinieri di Torre Annunziata perché, ubriaco, aveva aggredito violentemente e fisicamente i suoi familiari, estorcendogli i soldi della pensione di invalidità. Secondo la Procura, il padre, la compagna di quest’ultimo ed il fratello, soggetti con gravi deficit motori e cognitivi avevano subito, per anni, molestie e vessazioni. All’Aquino veniva contestata estorsione aggravata e continuata, consumata nel triennio 2015-2018. Un’accusa infamante ovvero quella di estorcere €20/50 al giorno per soddisfare la sua dipendenza dall’alcool. Secondo la Procura, il 20 maggio l’Aquino Pasquale si era recato presso l’abitazione del padre, distante a pochi metri, col chiaro intento di estorcere la pensione all’anziano padre e soprattutto chiedendo che gli fosse data tutta la pensione del fratello invalido. Al rifiuto della anziana vittima, l’Aquino avrebbe colpito con schiaffi e pugni prima il padre e poi si sarebbe scaraventato contro la compagna di quest’ultimo e del fratello. La procura aveva chiesto il giudizio immediato perché la prova della colpevolezza risultava evidente. La difesa dell’imputato rappresentata dagli avvocati Gennaro De Gennaro e Roberto Concilio, sfidando quelle prove che risultavano evidenti ovvero la querela di tre persone offese, dei referti medici che attestavano trenta giorni di prognosi per ciascuna delle vittime oltre all’osservazione dei carabinieri aveva optato per il giudizio ordinario. Nel dibattimento gli avvocati dell’imputato hanno neutralizzato gran parte delle accuse e prodotto un CD con delle registrazioni intervenute tra una delle persone offese ed i figli dell’imputato che confermava che non corrispondeva a verità che l’imputato aveva estorto soldi al padre. Né che lo stesso aveva maltrattato i suoi familiari. Le persone offese sotto l’incalzare della difesa sono cadute in evidenti contraddizioni fino a rimangiarsi quanto dichiarato ai carabinieri. L’Aquino era detenuto dal Maggio 2018 mandato in carcere dal Gip in quanto ritenuto un soggetto pericolosissimo che aveva una biografia penale macchiata da un omicidio che lo aveva visto scontare una condanna di 10 anni. Mandato in carcere per nove mesi per un reato dal quale è stato assolto.Nel processo svoltosi dinanzi al tribunale collegiale di Torre Annunziata, venivano contestate accuse gravissime ed il pubblico ministero,nella giornata di ieri, ha chiesto una condanna “pesante” di 6 anni e 6 mesi. Severità proporzionata alla gravità dei fatti.
I giudici, accogliendo le prospettazioni difensive hanno assolto l’Aquino Pasquale dai reati di estorsione, stalking, maltrattamenti in famiglia e lesioni nei confronti di una delle vittime, condannando l’imputato soltanto ad un anno e sei mesi per le lesioni gravi procurate ai danni del padre e della compagna di quest’ultimo.
Cadute le gravissime accuse per l’intervenuta assoluzione dalle estorsione e dalla persecuzione e residuando solo la condanna per le minime lesioni, l’Aquino è stato immediatamente scarcerato.
Articolo pubblicato il giorno 1 Marzo 2019 - 10:57