I tecnici dell’Arpa Campania hanno avvistato alcuni esemplari di globicefalo al largo della costa cilentana: di questo incontro è disponibile un breve filmato realizzato dal personale dell’Agenzia. L’avvistamento, raro nelle acque campane, è avvenuto a febbraio durante le attività del monitoraggio marino in attuazione della “Marine Strategy” (direttiva europea 2008/56/CE recepita in Italia con decreto legislativo n. 190/2010).
Si tratta di una specie di cetacei tipicamente pelagica e piuttosto rara che predilige aree su fondali attorno ai 2000 metri. I globicefali sono caratterizzati da una colorazione del corpo uniformemente nera, tranne che sul ventre dove si osserva una caratteristica macchia bianca a forma di ancora. L’etimologia del nome deriva dal latino globus (sfera) e dal greco kephalé (dalla testa globosa) che si riferisce appunto alla forma globosa del capo che è privo di rostro. Presentano notevole dimorfismo sessuale: le dimensioni del maschio si aggirano su 6 metri di lunghezza e 2 tonnellate di peso. La femmina in media non raggiunge i 5 m di lunghezza e sfiora la tonnellata.
Il gruppo di quattro o cinque esemplari è stato osservato in prossimità della stazione di campionamento posta a 12 miglia nautiche al largo di Capo Palinuro. I globicefali sono stati riconosciuti dalla caratteristica testa globosa, nera, e dalla pinna dorsale in posizione mediana bassa e curva. Per non pochi minuti gli esemplari hanno affiancato il battello Helios di Arpac nuotando in branco e si sono lasciati avvicinare con molta naturalezza.
A tutt’oggi sono poche le informazioni circa la distribuzione e la popolazione della specie. È noto che in Mediterraneo i globicefali prediligono le acque profonde del bacino occidentale, ma non si hanno dati precisi sulla presenza di questo cetaceo nel bacino orientale. Avvistare un globicefalo costituisce quindi una rarità (Notarbartolo Di Sciara, G. et al., 1990; Marini, L. et al., 1992; Airoldi, S. et al. 1999 ), anche se alcuni esemplari sono stati rilevati in passato lungo costa campana tra l’isola di Ischia e l’Isola di Ventotene.
Il piccolo branco di globicefali si muoveva lentamente e pertanto è stato possibile, per i tecnici della UO Mare di Arpac, effettuare rilievi fotografici lungo la tratta di indagine definita dal programma operativo delle attività 2019 (POA) per la Marine Strategy.
L’avvistamento descritto ben si configura con le finalità della direttiva per la Marine Strategy che, nel campo della politica comunitaria per l’ambiente marino introduce, fra l’altro, la ricerca di nuovi tipi di inquinanti e indagini di visual census quali: micro e macro plastiche, rifiuti spiaggiati, specie non indigene, studio degli habitat di coralligeno, fondi mobili a rodoliti, mappatura delle praterie di Posidonia oceanica e specie protette quali gabbiano corso, patella ferruginea ed il tursiope.
Porre l’attenzione, nel corso delle attività Arpac in mare, sulla presenza di specie di particolare rarità non rappresenta quindi solo uno spettacolo di indubbia curiosità e fascino, ma rientra nello studio degli habitat e nella ricerca sull’ambiente marino.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 31 Marzo 2019 - 21:04