Si parlerà del Tito/Giulio Cesare, il doppio spettacolo con due riscritture originali da Shakespeare, che andrà in scena dal 13 marzo al Teatro Bellini, giovedì 14 marzo alle 11 nell’Aula Pessina della Federico II in corso Umberto I, 40, a Napoli. A conversare con gli studenti della riscrittura di Shakespeare, i professori Stefano Manferlotti, Ettore Massarese e Angela Leonardi insieme ai registi Gabriele Russo eAndrea De Rosa e i cast degli spettacoli. Introdurrà l’incontro il prorettore Arturo De Vivo.Tito è un uomo alla ricerca della normalità che vorrebbe ascoltare musica, leggere un libro e starsene in pantofole, perché ne ha viste troppe in guerra e ora vuole solo trovare la sua pace; prima, però deve indicare il suo successore. I congiurati Bruto, Cassio e Casca, dopo aver ucciso Cesare cercano le ragioni profonde del loro omicidio e ne sono al tempo stesso travolti; Antonio, intanto si chiede: chi o cosa può venire dopo Cesare’. Così Tito Andronico e Giulio Cesare di Shakespeare riscritti e diretti l’uno da Michele Santeramo/Gabriele Russo e l’altro da Fabrizio Sinisi/Andrea De Rosa sono due atti di un unico spettacolo. Il primo atto ci racconta, con un tono lieve ed elegante, un Tito profondamente umano, capace di strapparci anche un sorriso, il secondo presenta un Giulio Cesare dall’atmosfera metallica, potente e decisamente contemporaneo; insieme affermano l’universalità dell’opera di Shakespeare perché riescono a rimanervi fedeli pur sottolineandone la stringente attualità. Tito/Giulio Cesare è un’unica intensa, originale e beffarda riflessione sulle “conseguenze del potere”. Tito e Giulio Cesare sono due dei titoli che hanno fatto parte di Glob(e)al Shakespeare, il progetto del 2017 per il quale Gabriele Russo, che l’ha ideato, si è aggiudicato il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro come migliore progetto speciale. Glob(e)al Shakespeare ha portato in scena 6 opere del grande drammaturgo in 6 riscritture realizzate da altrettanti autori contemporanei, dirette da 6 registi e interpretate da un totale di 52 attori che si sono mossi in un unico spazio scenico realizzato ‘alla maniera’ di Shakespeare. Ogni sera, sono stati proposti due titoli in modo tale che dialogassero tra loro, formando due atti dello stesso spettacolo.
Articolo pubblicato il giorno 14 Marzo 2019 - 08:59