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Afragola, quando Orlando denunciò quelli della ‘167’. Tutta la sua deposizione

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“Premetto di essere il proprietario unitamente a mio fratello Ciro, di un garage/autorimessa sito in Arzano alla Via Salvator Rosa n° 27. Circa tre anni fa dopo l’omicidio ai danni di mio cugino Ciro Casone, avvenuto in Arzano in Via Luigi Rocco, se non ricordo male
dopo qualche mese si presentava presso il mio garage, Giuseppe Monfregola, detto ” O’ Uallarus”, dove riferiva a mio fratello Ciro che ci dovevamo mettere a posto con gli amici di Arzano e che le cose erano cambiate e che ci saremmo dovuti recare presso l’abitazione di  Pietro Cristiano, presso le palazzine denominate “167 di Arzano”. Era il primo giugno del 2017 quando Giuseppe Orlando, ucciso due sera fa ad Afragola si presentò alla caserma dei carabinieri di Casoria per denunciare la richiesta di pizzo da parte del gruppo della 167 di Arzano, uno gruppo autonomo ma legato agli Amato-Pagano. Partono da questa denuncia gli investigatori per trovare una spiegazione al suo delitto avvenuto l’altra sera in maniera plateale.
Il racconto di Orlando ai carabinieri di Casoria fu dettagliato. Eccolo: “…Impaurito mio fratello mi contattava e mi riferiva l’accaduto, pertanto con la mia autovettura il giorno dopo mi portavo ad Arzano nelle palazzine della 167, parcheggiavo l’auto quando si avvicinava un ragazzo che mi chiedeva il motivo per cui ero li, e riferivo di essere stato convocato da “Pierino”. Il giovane mi invitava a seguirlo all’interno di una palazzina, di cui ricordo benissimo e vi posso indicare successivamente, dove al piano rialzato e precisamente nell’androne del palazzo una volta entrato notavo quattro persone, e riconoscevo inizialmente soltanto due, Pietro Cristiano soprannominato ”Pierino” e  Giuseppe Monfregola, detto ” O’uallarus”, mentre gli altri due a prima vista mi erano sconosciuti. Appena entrato mi sono rivolto ai quattro e ho chiesto cosa volevano da me e da mio fratello e perché si erano recati al garage. Mi risponde subito Pierino e mi dice che le cose erano cambiate e che io gli dovevo fare tre regali durante l’anno, ed esattamente a
Natale, a Pasqua e a Ferragosto e avrei dovuto corrispondere per ogni periodo la somma di euro 1000 (milleeuro). Iniziavo a discutere lamentandomi che non avevo la possibilità per pagare tale somma, quando uno dei soggetti che non conoscevo, si presentava come Pasquale, Riferendo di essere il figlio di Pietro Cristiano, dicendomi che lui mi conosceva bene e che se non avrei consegnato tale somma, ero consapevole a cosa sarei potuto andare incontro, ma esattamente riferiva testuali parole: ‘Gia sai quello che è successo, vedi tu cosa vuoi fare’ . Tale affermazione presumo che mi sia stata fatta per farmi spaventare e ricordare quanto accaduto a mio cugino Ciro Casone, cioè sono sicuro che lui elegantemente mi ha minacciato di morte. Per paura scendevo a compromessi e riferivo di essere intenzionato a pagare la somma di 700 euro per ogni festività. Dopo qualche mese e se non ricordo male prima di Pasqua si presentava un giovane, al garage da mio fratello Ciro, che chiedeva l’imbasciata per Pasquale, cioè il regalo di 700 euro, che
gli veniva consegnato direttamente da mio fratello Ciro, ma credo che non sia in grado di riconoscerlo. Da Pasqua dell’anno 2014 fino ad oggi io e mio fratello abbiamo pagato la somma di 700 euro ad ogni ricorrenza, a tutti i ragazzi che si sono presentati per nome e
per conto di Pietro Cristiano soprannominato ”Pierino” e per conto di Pasquale Cristiano, ma solo mio fratello Ciro consegnava tali somme…Circa venti giorni fa, si è presentato al garage da mio fratello Ciro, un ragazzo in sella di una moto che riferiva che le cose non stavano bene e che da subito avremmo dovuto pagare mensilmente la somma di 300 euro. Mio fratello mi ha riferito oltre a tale episodio, che era in grado anche di riconoscere il ragazzo, che lo conosceva con il nome di battesimo di “Lello”. Dopo qualche giorno si presentava Giuseppe Monfregola, detto ” O’ uallarus” che richiedeva la somma di 300 euro mensili e che non voleva ascoltare nessuna ragione e che se avevamo problemi potevamo recarci presso l’abitazione sua. Giuseppe  Monfregola inoltre riferiva a mio fratello altre cose che nel dettaglio penso sia opportuno che vi spieghi lui cosa è accaduto.
In data 30 maggio 2017 si è presentato da mio fratello questo “Lello” che chiedeva la somma di 300 euro come richiesto antecedentemente venti giorni fa. A tale richiesta io e mio fratello ci siamo opposti quando in data odierna 1 giugno 2017, presso il garage da mio fratello Ciro si è presentato Giuseppe Monfregola, detto ” o’ uallarus” che chiedeva la somma di 300 euro e dove io fossi per parlare con me. Mio fratello riferiva a tale Giuseppe Monfregola, detto ” o’ uallarus” di non essere in grado di rintracciarmi e che era infastidito dal fatto che mandava avanti e indietro i suoi ragazzi”. A marzo del 2018 su disposizione del gip Antonio Tarallo vengono arrestati Pasquale Cristiano, il figlio Pietro, Renato Napoleone, Francesco Paolo Russo detto cicciariello, Antonio Angelo Gambino, Domenico Russo, e Raffaele Liguori. Mentre Giuseppe Monfregolo si rese latitante e lo è ancora. E su lui e sui suoi complici che puntano l’attenzione gli investigatori.

Rosaria Federico


Articolo pubblicato il giorno 31 Marzo 2019 - 23:12

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