Un giovane detenuto, uno dei 54 ospiti del penitenziario di Secondigliano che hanno deciso di iscriversi a un corso di laurea, a concludere l’inaugurazione dell’anno accademico 2018/2019 del polo universitario penitenziario della Campania, il primo del Sud Italia ha parlato di questa importante possibilità: “E’ una grande opportunità. Abbiamo un’occasione per abbattere quel muro che c’e’ tra il carcere e la società: il penitenziario esce fuori dal carcere e la società entra dentro al penitenziario” Per quest’anno, 67 detenuti di tutta la Campania hanno scelto uno dei corsi proposti dall’ateneo Federico II: oltre ai 54 ristretti di Secondigliano ci sono 4 donne del penitenziario femminile di Pozzuoli e altri 9 ospitati in altre strutture della Regione. I detenuti seguono le lezioni tre volte a settimana in due sezioni speciali del carcere che ospitano il polo universitario ad eccezione delle donne che saranno raggiunte dai docenti nel penitenziario puteolano. All’interno delle sezioni, gli studenti hanno un regime diverso con le celle aperte tutto il giorno, spazi per lo studio, per le lezioni, per l’incontro con professori e tutor. Possono seguire tutti i corsi a disposizione dell’università Federico II, fatta eccezione per quelli a numero chiuso, ma la loro attenzione si e’ focalizzata su 5 percorsi di studio, in Giurisprudenza, Scienze politiche, Scienze sociali, Urbanistica, territorio, pianificazione e ambiente, Scienze nutraceutiche ed erboristiche. Gli studenti detenuti sono esentati dal pagamento delle tasse universitarie e i docenti della Federico II impegnati nei corsi operato tutti a titolo gratuito. “E’ un dono dell’università e un impegno di volontariato del nostro corpo docente – ha detto Gaetano Manfredi, rettore dell’ateneo federiciano -. Ci sono già tanti iscritti ma ci siamo ripromessi di impegnarci maggiormente sull’orientamento, per andare oltre l’entusiasmo iniziale che porta i singoli a scegliere un corso piuttosto che un altro”.
Articolo pubblicato il giorno 4 Marzo 2019 - 21:09