Nei 13 comuni del Parco si raggiunge una percentuale complessiva di raccolta differenziata pari a 53,33% per un popolazione totale di 349mila abitanti, una percentuale in linea con quella a livello regionale. Solo Ottaviano con 76,53%, e Terzigno con 75,91% superano la percentuale del 65% di raccolta differenziata come previsto dalla legge. Sono ben 10 su 13 i comuni del Parco, invece, che non superano il 65% di raccolta differenziata. La fotografia della differenziata è stata scattata da Legambiente in occasione della tappa vesuviana di Ecoforum Rifiuti promossa insieme all’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e della Comunità del Parco.
“Un Parco Nazionale come quello del Vesuvio, allo stesso tempo territorio di prestigiosa biodiversità e area con forte impatto antropico, ha bisogno di una strategia collettiva e circolare per provare a rendere compatibile lo sviluppo del territorio con la protezione del patrimonio naturalistico. Un incontro utile-commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente – alla presenza dei sindaci, dei produttori locali, di esperti del settore. L’occasione per confrontarsi individuare le soluzioni per una migliore gestione del territorio a partire dalla necessità di ridurre la produzione dei rifiuti, aumentare quantità e qualità della raccolta differenziata, bonificare siti con la scopo di aprire una grande stagione green per l’area vesuviana. E’ importante che si Sindaci dei comuni del Parco si attivino per chiedere operatività dell’Ato Napoli 3 e al tempo stesso gli amministratori seguano esempio dei comuni ricicloni della Campania per raggiungere e superare la quota percentuale di raccolta differenziata come prevista dalla legge. A partire dalle azioni di sensibilizzazione per moltiplicare buone pratiche, per rafforzare il senso di appartenenza ad un’area protetta che va custodita perché sta proprio nell’azione di salvaguardia e cura delle bellezze naturalistiche vesuviane il motore di sviluppo dell’area. Il tema del contrasto al fenomeno dell’abbandono e della necessità di una forte azione di prevenzione, monitoraggio e contrasto agli ecocriminali deve continuare a rappresentare una priorità collettiva di sindaci, forze dell’ordine e prefettura. Insieme- conclude Mariateresa Imparato– all’impegno di mettere in campo una “grande opera di educazione ambientale” costante e duratura per diffondere consapevolezza nelle nuove generazioni dell’importanza di vivere in un’area protetta e nella necessità di adottare comportamenti e stili di vita virtuosi nel rispetto di un territorio che essendo un Parco nazionale diventa ancor di più avamposto strategico nella lotta alle conseguenze dei cambiamenti climatici in cui il modello di sviluppo di riferimento non può non essere quello dell’economia circolare.“Sono molto contento- ha dichiarato Agostino Casillo, presidente Ente Parco Nazionale del Vesuvio- che si stia intensificando la collaborazione con la comunità dei Sindaci del Parco e le Associazioni del territorio con il fine di migliorare le politiche ambientali nel loro complesso. Ogni livello istituzionale ha dei compiti precisi ma senza uno stretto coordinamento, anche con il mondo associativo, non riusciremo a dare una svolta decisiva sullo sviluppo sostenibile del nostro territorio. Come Ente Parco abbiamo messo in campo un piano di investimenti importanti su mobilità sostenibile, contrasto ai reati ambientali, educazione ambientale e promozione dell’agricoltura locale, ma siamo pronti a collaborare anche su temi dove non abbiamo diretta competenza come quello della riduzione dei rifiuti; la prossima approvazione della delibera “plastic free” da parte del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco va proprio in questa direzione”
Articolo pubblicato il giorno 26 Marzo 2019 - 16:31