“Di quel tuo sdegno è l’amor mio più forte! Non parlerò! No! A costo de la morte!”. Parole cariche di passione mista a disperazione che rivolge a Canio prima di essere ferita a morte. Una Nedda che Viktoriia Chenska, soprano drammatico d’agilità di scuola ucraina e di forte impronta verdiana, sente sulla propria pelle, prima ancora che nella voce, proiettando in lei il dramma quotidiano delle, ormai, troppe donne vittime della furia omicida del proprio partner. Un ruolo, quello della protagonista dei “Pagliacci” di Leoncavallo, che mancava nel suo repertorio elettivo e che ne segna il debutto assoluto al Teatro San Carlo di Napoli nell’originale rivisitazione del regista svizzero Daniele Finzi Pasca, in scena fino al 9 febbraio.
“In generale prediligo i personaggi verdiani – ammette Viktoriia – È un ruolo perfetto per la mia voce, che cerco di rappresentare in tutta la sensualità e l’azione che lo connotano, esaltate dal magico allestimento visionario e circense, ricco di luci e vivaci costumi curati da Giacomo Buzzi”. Con il massimo teatro partenopeo è stato subito amore a prima vista: “Mi stanno facendo sentire come fossi a casa – rivela il soprano ucraino – Sono stata accolta da colleghi favolosi, coro e orchestra bravissimi, in un tempio della lirica dove si persegue sempre l’alto profilo artistico”.
Viktoriia Chenska si è formata presso l’Accademia Musicale Nazionale dell’Ucraina, sotto la guida dell’insegnante Galina Tuftina. Premiata in diversi Concorsi internazionali di canto, ha debuttato in Italia al Teatro dell’Opera di Roma, come Abigaille nel “Nabucco” di G. Verdi, sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti, per il 150° Anniversario dell’Unitá d’Italia.
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