Mondragone. Massacrava di botte la compagna e in un’occasione dopo averle fratturato una gamba l’ha rispedita in ospedale togliendole il gesso. Era già finito in carcere a novembre scorso, ora nei confronti di Vito Verna, 48 anni di Mondragone, si sono aggiunte altre accuse per maltrattamenti reiterati e continuati in famiglia. Vittima della sua violenza, alla quale ha provocato lesioni gravi, è la compagna convivente S. K. J. A., 46 anni, polacca. La procura di Santa Maria Capua Vetere, coordinata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha ricostruito con l’aiuto dei carabinieri di Mondragone le vicende della coppia. L’indagato, avvezzo all’abuso smodato di alcool, costringeva la vittima in uno stato di continua vessazione, con frequenti episodi di percosse e soprusi, provocandole lesioni tanto gravi da costringerla a letto con una gamba fratturata ed ingessata. Ssi è accertato che proprio in quell’occasione l’indagato le ha rimosso con violenza la protesi in gesso, costringendola a tornare di nuovo in ospedale per farne una nuova. Le indagini erano scaturite dalla denuncia della vittima, presentata il 13 settembre 2018, nei confronti del compagno, il quale, dopo le indagini svolte dai Carabinieri di Mondragone, era già stato destinatario, il 13 novembre 2018, di una precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere per le sue condotte. Gli elementi raccolti successivamente all’emissione della prima ordinanza hanno consentito di contestare all’indagato le ulteriori aggravanti: di aver commesso il fatto approfittando delle condizioni di minorata difesa della vittima, nonché di aver agito con crudeltà verso la stessa e di aver cagionato una malattia grave. I nuovi elementi probatori hanno consentito dunque di rinnovare il quadro probatorio, aggravare la misura già precedentemente emessa, con applicazione di una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato.
Articolo pubblicato il giorno 4 Febbraio 2019 - 17:30