Napoli. Sono indagati due ufficiali, un nostromo, un marinaio e il guidatore della vettura che precipitò dal ponte del traghetto all’imbarco di Napoli e causò la morte di due turisti indonesiani. La tragedia del 17 giugno scorso, nel porto di Napoli, potrebbe costare il processo a cinque persone. I magistrati della VI sezione della Procura di Napoli – Michele Caroppoli e Lucio Giugliano, procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio – hanno emesso cinque avvisi di conclusione indagini, per omicidio colposo in cooperazione, nei confronti di cinque persone: il primo e il secondo ufficiale, il nostromo, un marinaro e il conducente della vettura precipitata sui due indonesiani. Burhasn Samir, di 79 anni, morì sul colpo, schiacciato dall’automobile. La moglie, Langsa Ana, perse la vita in ospedale, il 26 luglio, per le gravi ferite riportate nel grave incidente. Per gli inquirenti le operazioni di imbarco avvennero senza l’opportuna guida e che ci fossero le necessarie condizioni di sicurezza. La vettura, peraltro anche con pneumatici risultati usurati, precipitò da un ponte mobile di accesso anche a causa della mancanza di barriere. Per i due turisti stranieri, che stazionavano sotto quel ponte, insieme con altri loro amici, non ci fu scampo. Il conducente dell’auto, un 39enne nato nella provincia di Trapani ma residente a Terni, rimase incolume.
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