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Sovraffollamento nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: scatta lo stato di agitazione degli agenti penitenziari

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Il sovraffollamento della popolazione detenuta negli Istituti Penitenziari della Regione vanta oltre 1000 utenti, la costante riduzione degli Organici del Corpo di Polizia penitenziaria con i tagli effettuati è di circa 700 unità nei diversi ruoli oltre ai pensionamenti senza i previsti cambi per turn-over, l’apertura indiscriminata delle celle con un aumento esponenziale degli eventi critici violenti tra cui aggressioni al personale, per non parlare dei traffici di droga e cellulari tra l’interno e l’esterno, rendono uno scenario inquietante dell’intero sistema Penitenziario Campano che soffre tra l’altro anche di una inerzia di interventi del superiore livello provveditoriale.
Oggi l’attenzione ricade sull’Istituto di Santa Maria Capua Vetere con i suoi 1000 detenuti terzo Istituto penitenziario per grandezza e complessità sul territorio regionale dopo la C.C. di Napoli – Poggioreale con 2400 detenuti e il Centro Penitenziario di Secondigliano con 1350 detenuti. Inutile evidenziare la tipologia particolare dei detenuti presenti, Alta Sicurezza, appartenenti in elevato numero ai clan della criminalità organizzata operante proprio sui territori ove sono presenti dette Strutture.
Il SAPPE nella persona del suo Segretario Generale Dott. Donato Capece nelle ultime ore ha rivolto precise denunce sia al Ministro della Giustizia Bonafede, al Sottosegretario alla Giustizia Morrone, al Capo del Dipartimento Dott. Basentini ed al Direttore Generale del Personale Dott. Buffa, formulando una vera e propria “questione campana” comprensiva dei gravi affanni che vive attualmente l’Istituto Sammaritano nello specifico il Segretario Generale unitamente allo Scrivente rivolgendosi personalmente ai vertici politici di Via Arenula ed ai vertici dell’Amministrazione presso il DAP ha richiesto, in tempi brevi, i seguenti provvedimenti:
1. Rivisitazione delle piante organiche delle realtà più critiche tra cui anche quella di Santa Maria ove sono stati imposti tagli insensati alla pianta organica senza consultazione con le OO.SS. , nonostante la frettolosa apertura di un nuovo Reparto da 400 detenuti, ripristinando la vecchia pianta organica di 561 unità nei diversi ruoli a fronte di quella attuale di 470;
2. Riduzione della popolazione detenuta riconducendola alla forza tollerabile degli Istituti;
3. Ripristino delle assegnazioni temporanee del Personale ex art. 7 che negli ultimi tempi son state ridotte in particolar maniera a Santa Maria Capua Vetere per una strana valutazione della Direzione del Personale al DAP;
4. Sostituzione per le unità in quiescenza con un proporzionato turn-over;
5. Sostituzione dei mezzi destinati al servizio delle traduzioni che ormai sono vetusti, fatiscenti e non in regola con le norme del Codice della Strada;
6. Chiusura delle celle rivedendo il regime custodiale “ aperto” cd Sorveglianza dinamica;
7. Intervento per ripristinare le giuste relazioni sindacali presso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Campania;
8. Integrazione monte ore del lavoro straordinario ridotto di 15.000 ore per l’Anno 2019.
Il SAPPE Sindacato Autonomo Polizia penitenziaria, primo Organismo di rappresentanza della categoria è nato , è e sarà “in stato di agitazione” finché la Politica e l’Amministrazione non si faranno carico delle problematiche denunciate e delle relative soluzioni rivendicate.
Il SAPPE ribadisce che ai Signori nei palazzi romani non gliele manda a dire le cose ma gliele grida in faccia, ne è riprova le ultime manifestazioni di protesta poste in essere sul territorio nazionale, iniziate proprio dalla Campania e concluse davanti al DAP in Roma ove era presente una folta delegazione di Personale in servizio presso Santa Maria Capua Vetere ed altri Istituti della Campania.
Lo Scrivente è in contatto costante con il Segretario Generale per definire tutte le iniziative da porre in essere qualora le risposte non arrivino in tempi brevi o non siano esaustive da parte delle Autorità politiche e amministrative interessate.
Per quanto concerne l’annunciata astensione dalla Mensa Obbligatoria di Servizio da parte di altre OO.SS., il SAPPE lascia
libertà di scelta dei propri Iscritti alla partecipazione a tale protesta anche in considerazione che ormai tali azioni lasciano il tempo che trovano creando ulteriore disagio al disagio, sofferenza alla sofferenza di un Personale ormai anziano, stanco e demotivato.
In tale frangente si ritiene di non dover prestare la “nostra voce” ad una Amministrazione “afona” e di non correre il rischio di fare demagogia alcuna , ancora una volta, sulla pelle del Personale che dovrebbe essere lo stesso a dare indicazione a noi OO.SS. delle azioni da adottare e non il contrario.
A breve il SAPPE fornirà riscontro delle iniziative intraprese direttamente dalla Segreteria Generale puntualizzando le risultanze ricevute dagli Organi competenti evdagli impegni già assunti come durante una nostra manifestazione in piazza durante la quale personalmente il Capo DAP Dott. Basentini ha testualmente riferito: “ In effetti le cose debbono cambiare e nessuno abbandona nessuno”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Febbraio 2019 - 20:04

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