I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise hanno rinvenuto e posto sotto sequestro oltre 11.000 pacchetti di sigarette di contrabbando di varie marche, tra cui Marlboro, Merit e Regina, per un peso complessivo di oltre 210 kg e oltre 100 capi di abbigliamento con i marchi contraffatti di note griffe del lusso.
Nella serata di venerdì, una pattuglia in servizio su strada ha intercettato G.S., cl. 1976, di Marcianise, già nota per precedenti legati al contrabbando di sigarette, mentre caricava su un’auto dei bustoni sospetti.
Seguito il mezzo, i militari assistevano alla vendita di quasi una cassa di sigarette (47 stecche) a S.R., cl. 1964, di Santa Maria Capua Vetere. Verificato che si trattava effettivamente di sigarette di contrabbando, i finanzieri procedevano quindi alla perquisizione del garage utilizzato da G.S. come deposito per la vendita al minuto. L’immediato intervento delle fiamme gialle permetteva così di sequestrare l’intero quantitativo lì stoccato, quantificato in oltre 10.500 pacchetti, che una volta piazzati sul mercato locale avrebbero fruttato oltre 35.000 euro.
La responsabile, è stata quindi arrestata e processata per direttissima per contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
Nello stesso tempo veniva perquisito anche il domicilio di una complice dell’arrestata, R.M.M., cl. 1981, anch’essa di Marcianise, conducente dell’auto utilizzata per l’illecita consegna delle sigarette. Anche in questo caso la ricerca si dimostrava fruttuosa, atteso che in casa venivano rinvenuti oltre 100 articoli di abbigliamento con marchi contraffatti di noti griffe di lusso italiane e internazionali quali “Burberry”, “Gucci”, “Louis Vuitton”, e “Woolrich”. Per lei, che non è stata in grado di giustificare la provenienza della merce, è scattata la denuncia per i reati di contraffazione e ricettazione.
Questo ulteriore risultato operativo testimonia il costante presidio assicurato ad ampio raggio dalla Guardia di Finanza per contrastare tutti i traffici illeciti che inquinano il mercato legale e alimentano le casse della criminalità organizzata. Le indagini proseguono per identificare i grossisti che alimentano poi la fitta rete di venditori al dettaglio di merce illegale.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 4 Febbraio 2019 - 14:36