E’ stato condannato dalla corte di Appello di Roma a tre anni di reclusione Mons. Nunzio Scarano per corruzione e calunnia. La sentenza è stata emessa nella giornata di ieri dai giudici romani della terza sezione della Corte di Appello di Roma che ha, inoltre, aggravato di un anno il verdetto emesso in primo grato a carico del prelato ritendendo anche valido come capo di imputazione la corruzione oltre che la calunnia, reato per il quale era stato assolto in primo grado. Nello stesso processo ci sono Giovanni Maria Zito, ex agente dell’ Aisi e il broker Giovanni Carenzio. Questi ultimi decisero di essere processati con la formula del rito abbreviato, il monsignore scelse l’opzione del rito ordinario. L’inchiesta partì nel 2013, al centro del fascicolo vi era il tentativo di far rientrare dalla Svizzera circa 20milioni di euro con un jet privato. Secondo le accuse, l’ex contabile dell’amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica avrebbe, inoltre, versato una cifra di 400mila euro a Zito per l’operazione di trasferimento. Per i giudici di Roma il prelato avrebbe avuto il ruolo di far transitare i soldi su alcuni conti correnti dello Ior. Mons. Scarano, inoltre, ha due processi in corso di dibattimento. Uno che lo vede imputato insieme ad altre persone per riciclaggio e l’altro che lo vede accusa di finte donazioni.
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