I diversi gravi episodi occorsi, segnatamente nell’area collinare del capoluogo partenopeo, che, in anni recenti, hanno riguardato alcuni ponti posti sulle pubbliche vie, impongono una seria riflessione, rimanendo nel campo prettamente tecnico, al fine di adottare immediatamente tecnologie, già peraltro sperimentate, per tentare di arginare il fenomeno dei suicidi “. E quanto afferma Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato valori collinari, anche alla luce degli ultimi episodi alla ribalta dalle cronache.
“ Anni addietro – ricorda Capodanno – lo stesso problema esisteva anche, rimanendo in Italia, per il ponte di Ariccia, diventato tristemente famoso come “ponte dei suicidi”. Poi una quindicina di anni fa, per frenare il fenomeno, fu deciso di porre lungo tutto il ponte delle reti protettive che, stando alle statistiche, hanno certamente contribuito a scoraggiare i fenomeni di autolesionismo.
“ Ritengo – conclude Capodanno -, anche alla luce di questa esperienza, che peraltro mutua analoghi provvedimenti assunti in altre parti del mondo per scoraggiare il fenomeno dei tentativi di suicidio, attuati lasciandosi cadere da manufatti quali ponti o edifici pubblici, che la spesa da sostenere sia ampiamente ricompensata dalla concreta possibilità di salvare delle vite umane. Per questo, ancora una volta, sollecito le autorità competenti per l’adozione in tempi brevi di tutti i provvedimenti necessari ai fini dell’immediata installazione di tali reti, a partire da quei ponti che, notoriamente, in base alle esperienze pregresse, risultano, rispetto alla problematica esaminata, più a rischio “.
Articolo pubblicato il giorno 4 Febbraio 2019 - 19:37