Il Gup del tribunale di Napoli ha rinviato a giudizio il sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo, imputato per voto di scambio con l’aggravante mafiosa, l’ex consigliera comunale Teresa Esposito, e altre cinque persone, tra cui la madre e due fratelli della donna. Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha coordinato l’inchiesta – Aggiunto Luigi Frunzio e sostituto Luigi Landolfi – le elezioni comunali tenutesi a Maddaloni nel 2018, vinte da De Filippo, sarebbero state “inquinate” da un vero e proprio mercimonio di voti con al centro l’ex consigliera comunale Teresa Esposito; quest’ultima, approfittando dello “status” di boss del fratello Antonio, e facendosi aiutare dagli altri due fratelli Giovanni ed Edoardo e dalla madre Carmela, avrebbe comprato pacchetti di voti nel proprio quartiere di via Feudo, distribuendo ai concittadini somme dai 10 ai 30 euro. Il primo cittadino, invece, secondo quanto accertato dagli inquirenti, avrebbe promesso controlli “vessatori” in una ditta di distribuzione gas per ottenere un pacchetto di voti da un altro imprenditore, dello stesso settore, che in cambio delle preferenze dei suoi dipendenti voleva che il sindaco fiaccasse la concorrenza. Il dibattimento inizierà il 27 marzo prossimo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (prima sezione collegio A).
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