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Pedofilo ucciso nel Sannio: sequestrato conto corrente

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Poche decine di migliaia di euro. Tanto valeva la vita di Giuseppe Matarazzo, 45enne pastore che il 19 luglio scorso aveva finito di scontare una condanna a 11 anni di reclusione per violenza sessuale su minore e fu ucciso da due sconosciuti, nei pressi della sua abitazione a Frasso Telesino. I carabinieri del comando provinciale di Benevento, su disposizione del gip del tribunale, hanno sequestrato un conto corrente bancario dove erano depositati 13mila euro circa, parte del compenso che Giuseppe Massaro, 55 anni di Sant’Agata de’ Goti e Generoso Nasta, 30 anni di San Felice a Cancello, avrebbero ricevuto per uccidere l’uomo che nel 2008 ebbe una relazione con una ragazzina di Frasso Telesino, appena 15enne, morta poi suicida. Nasta e Massaro sono in carcere per omicidio volontario premeditato dal 28dicembre scorso e il conto corrente sequestrato e’ intestato a un familiare dei due, indagato ora per favoreggiamento. I due si sono sempre dichiarati estranei alla vicenda e nel corso delle indagini non sono mai emersi collegamenti diretti tra i due disoccupati con qualche precedente di polizia e la familia della 15enne vittima delle violenze di Matarazzo. Secondo gli inquirenti l’omicidio sarebbe stato comissionato e molti indizi, ricavati da intercettazioni telefoniche e ambientali, dalla perizia su un’ama sequestrata a casa di Massaro e i riscontri gps sull’auto usata per il delitto, portano inequivocabilmente ai due uomini arrestati. Le indagini proseguono sui movimenti finanziari dei familiari dei due indagati per arrivare a quantificare con esattezza la somma versata ai due, che progettavano anche di allontanarsi dal Sannio e andare a vivere altrove.


Articolo pubblicato il giorno 8 Febbraio 2019 - 19:09

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