L’autopsia sul corpo della ragazza aveva rivelato che Sana Cheema era stata strangolata e le era stato rotto un osso nel collo. In Italia, a Brescia, da quindici anni, la ragazza era tornata in Pakistan a gennaio 2018, non è chiaro se per andare a trovare la sorella che aveva partorito o perché la famiglia le aveva combinato un matrimonio. Il 18 aprile, giorno prima del previsto volo di ritorno per l’Italia, era stata trovata morta. I tre parenti della donna, iniziato il processo dopo la riesumazione della salma, aveva prima confessato il delitto d’onore e poi ritrattato. Il tribunale del Gujrat in Pakistan ha assolto i tre familiari imputati per l’omicidio della ragazza italo-pachistana Sana Cheema. I tre, il padre di Sana, Ghulam Mustafa Cheema, lo zio Mazhar Cheema, e il fratello, Adnan, erano accusati di aver strangolato la ragazza per ragioni “di onore” il 18 aprile del 2018. Il tribunale ha deciso l’assoluzione per mancanza di prove e testimoni.
Matteo Salvini ha commentato con entusiasmo la sua assoluzione nel processo Open Arms a Palermo,… Leggi tutto
Avellino: arrestata una coppia accusata di furto ai danni di un'anziana di 86 anni. Le… Leggi tutto
In provincia di Caserta, solo 25 focolai di brucellosi su circa 750 allevamenti bufalini e… Leggi tutto
Omignano (Salerno). Un vasto assortimento di giocattoli, accessori e gadget natalizi potenzialmente pericolosi è stato… Leggi tutto
Napoli. Una targa commemorativa dedicata a Tullio Pironti, storico editore e libraio napoletano, è stata… Leggi tutto
Domenica 22 dicembre, Napoli si fermerà per dieci minuti per ricordare le vittime innocenti della… Leggi tutto