E’ fissato per domani mattina l’interrogatorio di convalida del fermo di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, accusati di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione ai danni di Manuel Bortuzzo, il nuotatore ferito da un colpo di pistola a Roma. L’atto istruttorio si svolgera’ davanti al gip Costantino De Robbio nel carcere di Regina Coeli dove i due si trovano detenuti da ieri sera. Hanno sparato anche se avevano visto che non lontano da loro c’era una macchina della polizia. Noncuranti della presenza delle forze dell’ordine, hanno fatto fuoco lo stesso. Il giovane nuotatore, che in base a quanto ricostruito dalle indagini è stato ferito per errore, si trovava in compagnia della sua fidanzata quando è stato raggiunto da un proiettile al fianco e si è accasciato a terra. I due giovani di Acilia, entrambi risultati disoccupati, ieri si sono costituiti in questura, accompagnati dai loro legali, e hanno confessato davanti agli agenti della squadra mobile di Roma che indaga sul caso. Da quanto emerso finora i due avrebbero dichiarato di aver sparato in relazione alla rissa che c’era stata precedentemente ma non avrebbero fatto i nomi di nessuno. Gli investigatori sono ancora al lavoro per ricostruire tutti i dettagli della vicenda. Le indagini serratissime della polizia sono scattate immediatamente dopo il fatto e la zona dell’Axa e le zone limitrofe sono state costantemente presidiate dalle forze dell’ordine. Alla fine Bazzano e Marinelli, sentendosi braccati si sono costituiti. “Non conosco assolutamente il ragazzo che e’ stato colpito. E’ stato un errore, in realta’ non so chi volevo colpire. Mi sono recato di nuovo presso il pub perche’ volevo andare a menare qualcuno. Non ero sicuro di avere colpito il ragazzo, l’ho appreso con certezza soltanto la mattina successiva”. Lo ha detto Lorenzo Marinelli, uno dei due giovani di Acilia fermati dalla polizia per il ferimento di Manuel Bortuzzo, nell’interrogatorio davanti al pm reso in questura nel tardo pomeriggio di ieri quando si e’ consegnato assieme a Daniel Bazzano. Parlando del 19enne rimasto gravemente ferito, Marinelli, da ieri notte nel carcere di Regina Coeli, ha aggiunto: “L’ho collegato a qualcuno di quelli che mi avevano minacciato durante la rissa nel pub e quindi ho indirizzato i colpi verso di lui per questo motivo anche se non lo volevo prendere”. Il giovane, in isolamento da ieri a Regina Coeli, aveva chiesto di essere portato al carcere di Rebibbia dove si trova già recluso suo padre. Ora è in attesa dell’interrogatorio di convalida: i due ragazzi sono accusati di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione. “C’è stata una rissa all’Irish pub a cui hanno partecipato circa venti persone che non so identificare – ha dichiarato il giovane, assististito dall’avvocato Alessandro De Federicis – mi hanno detto ‘ti vengo a prendere a casa, so dove abiti’ e sono scappato”. Mi trovavo in uno stato confusionale e ho vagato per tre giorni sempre in compagnia del mio amico Daniel Bazzano. Non so dove siamo stati, forse in un parco, uscivamo dai campi soltanto per avere notizie dai telegiornali di quanto era accaduto, andavamo a sentire i telegiornali nei bar”. Marinelli ha ricostruito le fasi di quanto successo subito dopo la rissa al pub irlandese di piazza Eschilo. “Sono scappato a piedi e nel tragitto fino ad Acilia per prendere il mio motorino ho anche reperito la pistola che si trovava nascosta sottoterra già da tempo, l’avevo trovata lì un paio di mesi fa ma non ho assolutamente idea di chi possa averla nascosta lì”, ha detto. “Dopo la rissa a Bazzano gli ho detto ‘andiamo a menargli’ ma lui non sapeva che io avessi l’arma”. “Faccio saltuariamente uso di cocaina, circa una volta al mese, ma quella sera non l’avevo utilizzata. Avevo bevuto sei o sette bicchierini di amaro” ha detto ancora.
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