Napoli. A seguito di una complessa attività d’indagine di natura patrimoniale, tesa all’aggressione dei patrimoni di mafia, gli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli ha dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Napoli Sezione Misure di Prevenzione, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di Antonio Equabile di 63 anni.
Il predetto è soggetto di notevole spessore delinquenziale, attestato dai plurimi precedenti penali per associazione per delinquere di tipo mafioso, lesioni personali pluriaggravate, violenza privata, detenzione e porto di armi comuni da sparo, tentata rapina, tentato omicidio, rissa continuata, furto, già sorvegliato speciale della pubblica sicurezza.
Nel 2006 l’Equabile venne sottoposto a fermo di indiziato delitto, nell’ambito di un procedimento instaurato dalla DDA della locale Procura della Repubblica nei confronti degli appartenenti al clan camorristico Terracciano, allora egemone nel centralissimo quartiere napoletano della Pignasecca, attivo particolarmente nei settori dell’estorsione e dell’usura. All’esito del procedimento Equabile veniva condannato irrevocabilmente alla pena di 10 anni e 4 mesi di reclusione in relazioni ai reati di associazione a delinquere di stampo camorristico, lesioni personali pluriaggravate, violenza privata, detenzione e porto di arma comune da sparo.
Il citato decreto del Tribunale di Napoli, emesso in accoglimento di articolata proposta del Questore di Napoli, formulata a seguito di una complessa indagine svolta dalla Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, ha disposto il sequestro di una serie di immobili ubicati nel pieno centro di Napoli a ridosso di Piazza Carità, costituenti il reimpiego dei proventi delle rilevanti attività illecite poste in essere da Equabile.
Nel complesso sono stati sequestrati: Tre appartamenti in via Formale; Un appartamento in vico Grotta Mastrodatti; Due unità immobiliare in vico Grotta Mastrodatti; Un appartamento in via Carlo Nazzaro; Un vano terraneo in via Formale. Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa un milione di euro.
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