Napoli. Lui L.D.R., di Varcaturo, lei T.M., di Pozzuoli, erano stati rinviati a giudizio dinanzi alla Corte di Assise di Napoli perché ritenuti responsabili dei reati di sequestro di persona a scopo estorsivo, e sempre per il primo anche del reato di rapina, in concorso con un’altra persona non identificata. La vittima sarebbe stata un procacciatore assicurativo,A.D L., di Pozzuoli, che avrebbe contratto una polizza assicurativa ad un cliente del franchising assicurativo di L.D.R, rivelatasi poi falsa, e stornata il giorno successivo. Da qui, a detta del denunciate, ci sarebbe stata una condotta violenta da parte di L.D.R., in concorso con T. M. ed un’altra persona non identificata, i quali avrebbero chiesto il pagamento di una sanzione amministrativa, conseguenza del sequestro dell’autovettura del cliente in questione, ritenendo il D.L responsabile per riflesso.
Da qui la denuncia di D. L nei confronti delle 3 persone (una non identificata) con il conseguente rinvio a giudizi dinanzi alla Corte di Assise di Napoli.
Ma i difensori dei due imputati, l’avvocato Massimo Viscusi, del foro di Benevento, e l’avvocato Catena, del foro di Napoli, hanno meticolosamente smantellato il castello accusatorio messo in piedi dalla procura di Napoli, coadiuvata dai carabinieri di Quarto, mettendo in risalto, e dimostrando, tutte le incongruenze riscontrate nella fase dell’istruttoria dibattimentale. In particolare in merito all’analisi delle cellule telefoniche fatte dai carabinieri di Quarto, alle escussioni dei testi della Pubblica Accusa e della Difesa, e agli esami degli imputati.
Tanto da convincere anche l’accusa il pm Gloria Sanseverino, che nella sua requisitoria, ha chiesto l’assoluzione degli imputati per insufficienza di prove.
L’altro giorno, dopo l’arringa degli difensori degli imputati, la lettura del dispositivo della sentenza del Presidente della seconda sezione penale della Corte d’Assise di Napoli il Dott. Barbarano (giudice a latere il Dott. Conte), che ha assolto l’imputata T.M., mentre ha condannato a 9 mesi L.D.R. per “esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone”, che nulla centrava con i due capi di imputazione. La Difesa di L.D.R., l’avvocato Viscusi, è pronto a chiedere appello.
Articolo pubblicato il giorno 8 Febbraio 2019 - 14:39