Milano. Si è fatto giustizia da solo ed ha ucciso il nonno di sua figlia. Dietro l’omicidio di Rozzano una storia di abusi sessuali: da qui la decisione di Emanuele Spavone, costituitosi stamane, di uccidere Antonio Crisanti, 63 anni, residente a Napoli. L’abuso da parte del nonno sulla nipotina minorenne, già denunciato, sarebbe questo il movente dell’omicidio avvenuto ieri intorno alle 18 davanti ad un supermercato nel comune dell’hinterland sud di Milano. Il nonno è la vittima, pregiudicato freddato con quattro colpi di pistola da un killer a bordo di uno scooter. Crisanti era stato di recente indagato proprio per abusi sessuali nei confronti della nipote. La piccola – di età inferiore ai 6 anni e già ascoltata in procura – sarebbe nata da una relazione, ora finita, tra una delle figlie di Crisanti ed Emanuele Spavone, colui che ha premuto il grilletto ieri sera durante l’agguato. Il 34enne si è costituito questa mattina presso i carabinieri della tenenza di Rozzano. Avrebbe spiegato di aver vendicato così l’abuso nei confronti della figlia. E’ molto intricata però la vicenda familiare all’interno della quale è avvenuto il fatto: un fratello di Spavone ha infatti sposato l’altra figlia dell’assassinato. Questo spiega la confusione sulle parentele che legano i diversi protagonisti della vicenda. Emanuele Spavone, si è costituito insieme con il suo complice, il 27enne Achille Mauriello, che guidava un motorino durante l’omicidio. Spavone si è presentato presso la Tenenza di Rozzano, accompagnato dal difensore di fiducia.
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