ÂÂLâÂÂultima persona che può ergersi a paladino della Campania e del Sud è Vincenzo De Luca. LâÂÂuomo che il Sud lo ha tradito, che nelle vesti di sottosegretario ha girato la faccia dallâÂÂaltra parte quando, con un comma nella legge di Stabilità, il suo Governo ha ottenuto di attivarsi entro 60 giorni sulle richieste di autonomia delle regioni. LâÂÂuomo di cui non ricordiamo alcuna indignazione quando nel 2001, un altro governo della sua coalizione di centrosinistra avviò la riforma del titolo V nella parte sui rapporti con le autonomie locali. Che ha nascosto la testa sotto la sabbia quando, appena un anno fa, il premier Gentiloni, espressione del suo partito, firmò con i governatori di Veneto, Lombardia ed Emilia un accordo quadro per lâÂÂautonomia delle tre regioni. Oggi, cavalcando lâÂÂonda di un timore che è solo nella sua testa, trova un nuovo pretesto per infarcire di pagliacciate la sua campagna elettorale, invoca un nuovo Risorgimento, annuncia raduni nelle piazze e si prepara alla lotta socialeâÂÂ.
âÂÂQuesto eterno comiziante che, sulla scorta di quanto fatto da Stefano Caldoro, suo predecessore e complice dei governi che hanno dato impulso al federalismo, ha affossato e fatto commissariare la sanitàregionale, ci ha precipitato agli ultimi posti in ogni settore, ha fatto fuggire a gambe levate aziende e multinazionali, ha portato lâÂÂindice di disoccupazione ai livelli più bassi dâÂÂEuropa, ha reso le famiglie sempre più povere, al punto che oggi un nucleo su quattro in Campania vive al di sotto della soglia di povertà, millanta il rischio di unâÂÂautonomia regionale come un viatico per il disastro. Vogliamo tranquillizzarlo. Fin tanto che ci saràil Movimento 5 Stelle al Governo, non saràtoccato un solo euro al Sud. I nostri ministri sono stati chiari. Non consentiremo mai che saràdato il via libera a una riforma interpretata come una sorta di secessione del Nord ricco a danno delle Regioni povere. Argineremo quel processo avviato e portato avanti per quasi venti anni dai colleghi di partito di De Luca e CaldoroâÂÂ.
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