Trecento milioni di euro. E’ il danno provocato agli agricoltori della Campania a causa delle negligenze della giunta De Luca. Nonostante i recenti proclami sul raggiungimento dei tetti di spesa, nelle tasche degli agricoltori c’è poco o nulla di quanto promesso. 300 milioni di Euro di fondi strutturali relativi al PSR 2015/2020 già stanziati sono fermi al palo per effetto di una cattiva gestione e di una burocrazia regionale inefficiente, che mette in ginocchio un comparto fondamentale per l’economia della Campania e del Sud. Un flop che ha il volto del “delegato” Franco Alfieri, emblema del fallimento in tema di agricoltura in Campania. Ci sono giovani aspiranti agricoltori che stanno invecchiando, in attesa da due anni delle graduatorie dalle misure 4.1.2 e 6.1.1, pari a 170 milioni euro. Nel frattempo centinaia di aziende attendono da anni la valutazione dei progetti sugli investimenti agricoli aziendali senza alcuna spiegazione. Per non parlare delle aziende bufaline, in particolare sul territorio della provincia di Caserta e Salerno, che da due anni attendono l’erogazione dei contributi previsti con la misura 14 sul benessere animale, uno stanziamento complessivo di 20 milioni di euro”. E’ quanto denuncia il consigliere regionale M5S e componente della Commissione Agricoltura Michele Cammarano.
“Se oggi un agricoltore campano dovesse fare affidamento sulla programmazione regionale, avrebbe già decretato il fallimento annunciato della sua attività. A fronte di impegni di spesa assunti sulla carta con l’Unione Europea, la giunta De Luca ha completamente abbandonato il rapporto con l’economia reale del comparto agricolo. E mentre continuano i proclami urbi et orbi e si moltiplicano le nomine di portaborse e consiglieri personali, siamo costretti a registrare ricadute enormi sui livelli occupazionali, sul presidio delle aree interne e sulla qualità delle esportazioni”.
Articolo pubblicato il giorno 26 Febbraio 2019 - 19:19