Per il presidente dell’Unione camere penali italiane (Ucpi), l’avvocato Gian Domenico Caiazza, “i dati sulle carceri sono taroccati”, e l’emergenza e’ ancora piu’ grave di quello che si pensa. Caiazza ne ha parlato nel corso di un incontro tra magistrati e avvocati organizzato a Bologna. “Il problema – ha ribadito a margine dell’iniziativa – sta gia’ esplodendo in tutta la sua straordinaria gravita’, purtroppo sara’ questione solo di aspettare gli eventi”. Secondo Caiazza la percentuale del calcolo dell’indice di sovraffollamento viene fatto sul numero dei posti-carcere disponibili, che sono 50mila. “Quindi si dice: ’60mila detenuti su 50mila posti’, ma non e’ cosi’. Quei 50mila posti-carcere sono astrattamente disponibili – ha spiegato -, ma perlomeno tra i 5 e i 6mila di quei posti non sono disponibili perche’ sono porzioni di carcere completamente abbandonate o in corso di ristrutturazione”. Per il presidente dell’Ucpi “si danno indicazioni consapevolmente manipolate. Chi meglio del ministero sa che i posti-carcere disponibili non sono effettivamente 50mila ma 44-45mila?”. ( Per risolvere il sovraffollamento, inoltre, non basterebbe costruire nuove carceri. “Va bene ma ne parliamo tra 10 anni, per quanti posti-carcere poi? 300,400, mille?”, si domanda Caiazza. “Dobbiamo ragionare sull’abbandono di questa ossessione carcerocentrica – ha aggiunto il presidente dell’Ucpi -, che la sanzione penale debba essere scontata solo in carcere e’ una follia contraria a ogni approdo del pensiero giuridico moderno europeo, sappiamo che le misure alternative abbattono la recidiva”.
Articolo pubblicato il giorno 3 Febbraio 2019 - 09:06