Era direttore creativo di Fendi e Chanel oltreché stilista, fotografo e designer. Era una icona dell’alta moda morto a Parigi all’età di ottantacinque anni. Collaboratore di diverse case di moda, ha spesso scattato personalmente le fotografie utilizzate nelle campagne pubblicitarie dei prodotti da lui curati. Di notevole presenza, anche per via del suo abbigliamento e gli occhiali neri, Lagerfeld era malato da tempo. Preferiva definirsi un freelance per il significato delle due parole: l’unione di free, libero, e lance che ricorda la parola francese lancé, com’era definita un tempo un’ambita cortigiana. “Io mi sento libero e mercenario”. In questa dichiarazione è racchiusa l’essenza dello spirito dello stilista tedesco, nato ad Amburgo il 10 settembre 1933 secondo le fonti più accreditate, anche se l’anno di nascita rimane un mistero. Per decenni ha diretto due prestigiose maison, Chanel e Fendi, alle quali ha dato un’impronta inconfondibile. Inamovibile, insostituibile, totalizzante per le griffe che ha disegnato e della cui immagine si è occupato in toto anche curando le campagne pubblicitarie come fotografo e regista. Un asso pigliatutto insomma, non a caso soprannominato “Il Kaiser”. In realtà Lagerfeld è riuscito, nella sua lunga carriera, a fare del suo nome una griffe indipendente che ha collaborato con varie maison della moda. Ha avuto una sua etichetta e nonostante il successo non ha disdegnato le collaborazioni con i colossi del low cost. Per H&M per esempio ha firmato nel 2001 una collezione a edizione limitata andata a ruba in due giorni. Dal 2010 ha firmato per quattro stagioni le collezioni di Hogan, per cui ha ripensato i modelli classici del brand, sneakers e ballerine. E nel 2006 ha lanciato una collezione casual uomo-donna, K Karl Lagerfeld, che includeva t-shirt e blue jeans.
Lagerfeld era figlio unico. Suo padre era socio di una banca d’affari svedese che fece fortuna introducendo il latte condensato in Germania. Intorno alla sua data di nascita c’è stato a lungo un alone di mistero. La scrittrice Alicia Drake sosteneva che fosse nato nel 1933. Lagerfeld però diceva di essere nato nel 1935. I registri di nascita in Germania non sono aperti a ispezioni. E’ certa la data in cui Lagerfeld emigrò a Parigi con sua madre, il 1953. L’incontro con la moda arriva grazie alla mamma, che nel 1949 lo porta alla sua prima sfilata, di Dior, a Parigi, dove poi si trasferisce e dove nel ’54 da Pierre Balmain ottiene il suo primo lavoro nella moda dopo aver vinto un concorso per disegnare un cappotto sponsorizzato dal Segretariato internazionale della lana. Nel 1962 diventa il primo freelancer dell’industria della moda lavorando tra Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania e lancia un’etichetta sua. Nel 1965 ha inizio la collaborazione con Fendi e nel ’64 è la volta di Chloé. Un docufilm racconta l’amicizia con lo storico rivale Yves Saint Laurent fino al litigio nel 1975. Con i soldi della sua ricca famiglia a un certo punto però fonda un piccolo negozio a Parigi. Karl ha vestito pop star come Kylie Minogue e Madonna. Claudia Schiffer è stata la sua modella preferita negli anni Ottanta e Novanta, Kaia Gerber l’ultima musa. Dal 1987 firma tutte le campagne fotografiche, scoprendo un talento anche con le immagini. Nel 2000 la decisione di perdere 42 chili in 13 mesi seguendo una dieta pensata apposta per lui dal dottori Jean-Claude Houdret, che scrisse il libro The Karl Lagerfeld Diet. Lagerfeld era commendatore dell’Ordine della Legion d’Onore dal 2010. Appassionato di architettura, è stato grande amico di Zaha Hadid a cui ha commissionato il Mobile Art Pavilion per Chanel. A Tadao Ando ha affidato la realizzazione della sua casa-studio a Biarritz, in Francia. Aveva colpito la sua assenza all’ultima sfilata di Chanel, il 22 gennaio: non era mai accaduto prima.
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