Cronaca

Immobilismo: sciopero mensa degli agenti della penitenziaria nel carcere di Poggioreale

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Napoli. Contro l’immobilismo dell’amministrazione penitenziaria della Campania scatta lo sciopero del personale. Dal 15 febbraio scorso tutto il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale sta manifestando, attraverso l’astensione dalla mensa ordinaria. “Rivendichiamo questo gesto poiché l’unico a nostro parere per far capire il disagio che pervade l’intero Corpo di Polizia Penitenziaria che quotidianamente presta servizio, in condizioni proibitive all’interno della Casa Circondariale di Napoli, prima in Italia per condizioni di sovraffollamento detentivo” scrivono in una nota i sindacati. Le motivazioni che hanno portato alla protesta sono state elencate in un documento. In particolare gli agenti penitenziari denunciano il “totale stato di abbandono del Poliziotto Penitenziario costretto a prestare servizio nei reparti detentivi e non solo in numero palesemente insufficiente rispetto ai carichi di lavoro triplicati esponenzialmente in questo ultimo periodo, generato in particolar modo da un notevole aumento di detenuti”.  Inoltre per la “carenza di personale rispetto alle innumerevoli attività intramurarie, gli agenti sono costretti a ricoprire sistematicamente più posti di servizi contemporaneamente, con inevitabili ripercussioni sulla sicurezza dell’istituto e sul benessere del personale sottoposto a continui rischi per la propria incolumità”. Nel documento il personale denunciano le sempre più frequenti aggressioni e minacce, oltre a “turni di lavoro sempre più stressanti che comportano inevitabilmente un accentuato logorio fisico e psicologico e che minano quotidianamente la serenità dei nostri colleghi” . La forma di protesta, già iniziata alcuni giorni fa presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, si è estesa successivamente anche alla Casa circondariale di Ariano Irpino e non si esclude che possa dilagare anche negli altri Istituti Penitenziari della Regione con i poliziotti uniti tutti da un comune denominatore: il ripristino della legalità e delle condizioni di sicurezza necessarie per poter espletare con dignità il proprio lavoro.


Articolo pubblicato il giorno 18 Febbraio 2019 - 16:42


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