Un lungo applauso ha accolto la bara del piccolo Giuseppe, ucciso a sette anni, dal patrigno domenica scorsa. Tante le persone in attesa all’esterno della chiesa di San Giuseppe in via Aldo Moro. Ad accogliere il feretro i sindaci di Massa Lubrense, Pompei e Cardito, le tre comunità sconvolte dalla tragedia, il sottosegretario con delega al Sud Pina Castiello e il parroco della chiesa, don Giuseppe Ruggiero. Ad officiare il rito funebre il Arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo: “Il mio desiderio è raccogliere quanto avete nei cuori” ha detto il vescovo. Poi ha letto una lettera rivolta al piccolo Giuseppe: “Caro Giuseppe, anche ad un sacerdote possono venire meno le parole, non vorrei però far mancare quelle parole che ti possono raccontare il resto della vita che ti è stata estirpata. Non puoi esserti affacciato a questa vita solo per farti vittima. Vorrei dirti che la vita è tutto ciò che ti è stato negato. Caro Giuseppe la vita ti ha perduto, la tua morte è sfregio all’umanità la vita ti è passata accanto e ti ha voltato le spalle ora viene da pensare che la nostalgia è per quello che non hai potuto vivere. Non era per te e non può essere per nessun altro l’abisso che hai trovato davanti alla tua strada, un pensiero anche alle tue sorelline, vittime, che sentiranno la tua mancanza e ti porteranno nel cuore”.
“Esiste una folle abitudine al male. Ci fa diventare indifferenti e ci impedisce di cogliere i momenti e le situazioni di crisi. Anche le istituzioni fanno sempre più fatica ad approntare interventi adeguati e soprattutto a mettere in atto misure di prevenzione” ha detto l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, nell’omelia.
Emilio D’Averio
Articolo pubblicato il giorno 2 Febbraio 2019 - 16:16 / di Cronache della Campania