Quarantacinquesima edizione del Festival della Valle d’Itria, in programma dal 16 luglio al 4 agosto, e dedicato a Paolo Grassi a cento anni dalla nascita. Curato dal direttore artistico Alberto Triola, la kermesse avrà come tema “Albori e bagliori. Napoli e l’Europa: il secolo d’oro”, per un omaggio a Napoli, alla scuola musicale partenopea e al suo prestigio internazionale. Due delle opere che andranno in scena al Palazzo Ducale – il capolavoro di Domenico Cimarosa “Il matrimonio segreto” (16, 20 e 31 luglio, 3 agosto) del 1792, e la più rara Ecuba di Nicola Antonio Manfroce (30 luglio, 4 agosto) del 1812 – saranno affidate a uno dei grandi registi del teatro italiano, Pier Luigi Pizzi, e per la parte musicale al giovane Michele Spotti per Cimarosa, e a Fabio Luisi per Manfroce. Il Palazzo Ducale accoglierà anche altri due titoli allestiti in forma semiscenica: “Coscoletto”, operetta di Jacques Offenbach nel suo bicentenario della nascita, prima nazionale, in una nuova versione ritmica firmata da Sandro Cappelletto e Mario Desiati, l’impegno attoriale e registico di Arturo Cirillo e la direzione di Sesto Quatrini; e poi Orfeo, “pasticcio” del napoletano Nicola Porpora (2 agosto) con la regia di Massimo Gasparon e la direzione di George Petrou. L’attesa iniziativa dell’Opera in masseria diventa quest’anno itinerante, in cinque spazi del territorio (21, 23, 25, 27 luglio, e 1 agosto). La scelta dei luoghi è naturalmente legata al contesto musicale napoletano con l’intermezzo “L’ammalato immaginario” di Leonardo Vinci, per la regia di Davide Gasparro e la direzione di Sabino Manzo. Immancabile il titolo del Festival junior, “C’era una volta…Robinson Crusoe”, dall’omonima operetta di Offenbach. Il 28 e il 29 luglio in programma due concerti vocali, quindi il calendario si completa con le consuete rassegne nei chiostri e nelle chiese martinesi “Novecento e oltre” , i “Concerti del sorbetto”, i “Concerti all’ora sesta”, i “Concerti per lo spirito”.
Articolo pubblicato il giorno 17 Febbraio 2019 - 13:13