In bici stavano tornando a casa alle prime ore del giorno, sembra dopo una notte di lavoro come parcheggiatori abusivi, quando un’autovettura li ha travolti uccidendoli sul colpo per poi dileguarsi in fretta facendo perdere le proprie tracce. Sono morti così, sulla strada statale 7 bis nel tratto che attraversa il comune di Teverola, due giovani africani di 19 e 20 anni residenti in un centro di accoglienza di Casaluce, entrambi regolari sul territorio dello Stato, uno proveniente dalla Guinea, l’altro dal Senegal. Quando sul posto sono giunti i carabinieri, in seguito alle segnalazioni dei numerosi automobilisti di passaggio, hanno trovato le due bici completamente distrutte e, a poca distanza, i due corpi straziati; è stato quasi subito evidente che i due ragazzi fossero rimasti vittima di un investimento da parte di un veicolo. E non è stato facile per gli investigatori identificare le due vittime, perché uno dei due si era fatto prestare il giubbotto da un amico del centro di accoglienza. Sulla strada, nei pressi del luogo dell’impatto, i carabinieri del Reparto Scientifico non hanno trovato tracce di frenata, segno che l’investitore non ha in alcun modo rallentato anzi, dopo aver travolto i due ragazzi, ha proseguito la marcia quasi alla stessa velocità; è assai possibile, inoltre, che all’ora del sinistro non fosse ancora giorno e che la visibilità fosse molto scarsa, cosi’ come non si esclude che anche un’altra auto possa aver investito i due ragazzi quando questi erano a terra agonizzanti. Subito è partita la caccia al pirata della strada, che rischia di essere incriminato per duplice omicidio stradale. I carabinieri della compagnia di Aversa e del Reparto Territoriale, che stanno effettuando le indagini, hanno acquisito le immagini di video-sorveglianza di un locale ubicato lungo la strada, e, nonostante la mancanza di testimoni oculari, potrebbero arrivare nelle prossime ore all’individuazione del veicolo pirata. Gli investigatori dell’Arma hanno inoltre scoperto che i due stranieri erano usciti dal centro di accoglienza per lavorare come parcheggiatori in alcuni locali della zona. I due stranieri avevano fatto richiesta di asilo politico, ma l’istanza era stata bocciata; uno aveva ottenuto il permesso temporaneo fino a marzo, l’altro aspettava l’esito del ricorso presentato contro la bocciatura.
Articolo pubblicato il giorno 3 Febbraio 2019 - 18:45