Il caso dei diplomi falsi è in continua evoluzione, sembra una epidemia, infatti sono stati scoperti almeno altri cinque casi nel salernitano e sono i titoli di studio inseriti nelle graduatorie di una scuola in Emilia Romagna. Altri due casi, invece, sono stati scoperti dalla segreteria di una scuola di Ancona. Questa volta i titoli dichiarati non presentano solo delle anomalie ma sono completamente contraffatti. Un vero e proprio falso, forse d’autore. La scoperta è avvenuta tra i mesi di dicembre e gennaio da parte di alcune scuole paritarie e statali di Salerno e provincia.
I titoli falsificati sono relativi al periodo 2016-2017 con tanto di firme false di presidi di scuole. Adesso sono le scuole emiliane e marchigiane responsabili dei procedimenti disciplinari che piomberanno sui cinque operatori scolastici salernitani. Le scuole salernitane sono quindi parti lese, completamente all’oscuro di quanto accaduto. Dopo il pugno di ferro dell’Ufficio scolastico del Veneto che annuncia circa cento licenziamenti a carico di collaboratori scolastici campani, adesso la scoperta dei primi diplomi falsificata all’insaputa di scuole statali e paritarie. Mentre in Veneto sono stati scoperti casi di bidelli che avevano dichiarato diplomi senza aver mai sostenuto gli esami, in altre regioni del Centro e del Nord Italia stanno emergendo certificazioni fasulle su diplomi professionali triennali per scalare le vette delle graduatorie di istituto. In Campania l’Ufficio scolastico regionale, con a capo Luisa Franzese, ha diffuso la scorsa settimana, come riportato da Il Mattino, una circolare per chiedere ai presidi di vigilare sui titoli dei bidelli e dei docenti di sostegno. Ma a oggi stando a quanto confermato dalla direzione scolastica regionale nessun bidello è stato segnalato per aver dichiarato titoli di diploma di qualifica falsi o senza aver mai sostenuto esami finali. I presidi hanno l’obbligo di servizio di vigilare sui titoli del personale Ata, tra collaboratori scolastici e addetti amministrativi e tecnici. Circa cinquecento le segnalazioni con richiesta di verifica dei titoli inoltrate dalle scuole di Treviso, Verona, Vicenza e Venezia e di queste almeno duecentocinquanta riguardano bidelli salernitani. Gran parte dei titoli dichiarati recano attestazione di scuole non più paritarie e che sono state revocate dagli elenchi regionali delle scuole autorizzate dal Miur. Per i bidelli coinvolti, i reati ipotizzati vanno dal falso ideologico alla dichiarazione mendace.
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