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Diffuse via chat la foto nuda dell’amica: condannato a un anno di carcere

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Diffusione di materiale pornografico su minori è l’accusa che ha determinato la condanna a un anno di reclusionie con sospensione condizionale della pena, per un ragazzo di ventiquattro anni. Il giovane è accusato di avere distribuito attraverso Whatsapp le immagini di una compagna di scuola (all’epoca minorenne) che si era ritratta nuda e gli aveva inviato due sue fotografie.
Tutto accade nel 2014 in un Liceo statale di Nola, frequentato da una ragazza che all’epoca  aveva 15 anni. La ragazza a scuola aveva conosciuto uno studente appena maggiorenne incontrato ai corsi di recupero. Il ragazzo, come riporta Il Mattino, chiese alla sua amica di mandargli delle foto di nudo. Lei accettò, senza pensare alle conseguenze. L’invio delle foto avvenne attraverso la chat di Facebook di un profilo che la ragazza aveva creato con un falso nome. Il ragazzo dopo quell’episodio non ha più avuto contatti con la ragazzina. Alcuni mesi dopo una cugina di lei, che frequentava lo stesso istituto, avvertì la ragazza che sui gruppi di WhatsApp di vari studenti del Liceo, giravano proprio quelle due foto di nudo scattate alcuni mesi prima. La ragazza per paura e per vergogna in un primo momento si chiuse nel silenzio e non riferì nulla ai genitori. Poi si decise a raccontare tutto. Il giorno dopo la ragazza si presentò insieme al padre e alla madre al commissariato di Polizia di Nola per sporgere formale denuncia contro il giovane. A condurre le indagini, il pubblico ministero della Procura di Napoli Luigi Santulli, il quale ordinò degli accertamenti tecnici per chiarire le strade informatiche attraverso cui passarono le foto. La tesi difensiva, non accolta dai magistrati, ha sostenuto in dibattimento come non ci fosse alcuna prova del fatto che fosse stato proprio l’imputato ad immettere sulle chat le foto della ragazza. Ma al termine del dibattimento i magistrati hanno stabilito che il giovane dovrà pagare una multa di duemila euro e risarcire la ragazza dei danni subiti.


Articolo pubblicato il giorno 6 Febbraio 2019 - 08:05

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