La Corte di Appello di Napoli ha confermato la condanna a 8 anni e mezzo di carcere per il boss di Boscoreale, Francesco Casillo ’a vurzella. Il boss del piano Napoliera accusato di narcotraffico e corruzione con la complicità di alcuni carabinieri tra cui anche ufficiali in servizio al nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata nel 2009. Per questa accusa sette carabinieri sono già stati assolti lo scorso anno nel processo che si è svolto con il rito abbreviato mentre per altri tre si procede con il rito ordinario. Sono accusati di favoreggiamento e si tratta dell’ex comandante del nucleo investigativo Pasquale Sario, oggi tenente colonnello in servizio a Roma, e sospeso per un anno, che avrebbe accettato “favori” da Casillo per fare carriera. Con lui ci sono il maresciallo “mazinga” Sandro Acunzo, già ai domiciliari e considerato l’uomo chiave dell’inchiesta. E ancora l’altro maresciallo Gaetano Desiderio, anche lui gravato da pesanti accuse, e i trafficanti di droga Orazio Bafumi e Luigi Izzo. Conferma della sentenza di primo grado anche per il fratello Aniello Casillo, a 8 anni, e per il suo avvocato Giovanni De Caprio, in primo grado condannato a 10 anni e ritenuto elemento importante nella “trattativa” tra il boss e i carabinieri.
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