Avra’ circa quattro mesi di tempo per lasciare la sua ormai ex casa a pochi passi da Corso Como, zona della movida milanese, di discoteche e di vip, Fabrizio Corona che gia’ quasi un anno fa si era visto confiscare dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano quell’abitazione comprata piu’ di dieci anni fa, per i giudici attraverso un prestanome. Un appartamento del valore di circa 2 milioni di euro in cui l’ex ‘re dei paparazzi’, comunque, ha continuato ad abitare in questi mesi, nonostante la confisca, tanto che come dimora per il suo affidamento terapeutico e’ stata indicata proprio via De Cristoforis. L’avviso di ‘sfratto’ dell’Agenzia del Demanio e’ finito ora negli atti del Tribunale di Sorveglianza -che lo scorso 30 novembre ha confermato l’affidamento terapeutico per Corona- e della Procura generale che con l’Avvocato generale Nunzia Gatto ha chiesto di recente ancora una volta la revoca dell’affidamento. Risale al 15 febbraio la comunicazione dell’Agenzia con avviso all’ex agente fotografico di lasciare la casa “entro 120 giorni”, perche’ non ha piu’ titolo per abitarci (ultimamente pagava l’affitto al Demanio). L’appartamento e’ stato confiscato (era intestato “fittiziamente” ad un suo collaboratore) su decisione della Sezione misure di prevenzione, presieduta da Fabio Roia, gia’ lo scorso aprile e, dunque, ora appartiene allo Stato. I giudici nel provvedimento avevano sottolineato che parte dei soldi della compravendita della casa andarono anche ad un “pregiudicato calabrese”. La Procura generale, dal canto suo, nelle scorse settimane ha depositato alla Sorveglianza un’altra richiesta di revoca dell’affidamento, facendo notare, tra le altre cose, che l’ex ‘re dei paparazzi’, malgrado si debba curare dalla dipendenza dalla cocaina, e’ andato a dicembre nel ‘boschetto della droga’ di Rogoredo, periferia sud di Milano, a fare “l’agente provocatore” e a fingere di acquistare stupefacenti per una trasmissione televisiva. E cio’ malgrado tra le prescrizioni del suo programma ci sia il divieto di frequentare tossicodipendenti. L’udienza davanti alla Sorveglianza non e’ ancora stata fissata, cosi’ come non e’ stata ancora messa in calendario nemmeno l’udienza in Cassazione. Alla Suprema Corte, infatti, sempre l’Avvocato generale Nunzia Gatto ha fatto ricorso contro la conferma dell’affidamento.
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