“Sono ottimi e proficui i rapporti di collaborazione fra l’Amministrazione penitenziaria e la procura della Repubblica di Napoli, come dimostra l’operazione di oggi. Il mio personale ringraziamento va al procuratore e ai magistrati che hanno coordinato l’inchiesta, nonche’ agli uomini del Nic della Polizia penitenziaria e della Guardia di Finanza che l’hanno portata a termine con successo”. Lo dichiara il capo del Dap Francesco Basentini, commentando l’operazione coordinata dalla procura di Napoli e condotta dal Nic della polizia penitenziaria con la Guardia di Finanza, relativa al concorso per allievi agenti della Polizia penitenziaria del 2016. Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di truffa aggravata in danno dello Stato e altri gravi reati commessi in relazione alle procedure di reclutamento di 400 allievi agenti penitenziari. E’ l’accusa contestata dalla Guardia di finanza di Napoli a Dario Latela, Carolina Caiazzo e Daniele Caruso, destinatari di 3 misure cautelari agli arresti domiciliari emesse dal Gip del capoluogo campano. Numerose le perquisizioni in corso. Le indagini svolte dal Nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle di Napoli e dal Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria – nell’ambito di due diversi procedimenti aperti presso le procure di Napoli e Roma e poi unificati – hanno consentito di accertare come materiale concorsuale riservato fosse stato divulgato da un soggetto legato da rapporti di lavoro alla Intersistemi Spa di Roma, la società che si era aggiudicata l’appalto per l’elaborazione, la stampa e la fornitura delle ‘batterie’ di questionari da utilizzare in occasione della prova scritta svoltasi nella capitale dal 20 al 22 aprile 2016; batterie successivamente cedute “ad un numero consistente di candidati”. Alcuni dei concorrenti erano stati scoperti durante lo svolgimento della prova scritta, “con sistemi di comunicazione a distanza (auricolari, telefoni cellulari) nonché con cover di telefonini, braccialetti che riproducevano le sequenze di risposte esatte afferenti ai predetti questionari da somministrare e t-shirt sulle quali erano state impresse risposte esatte sotto forma di simboli matematici”. Sequestrati a titolo preventivo un Hummer e uno scooter di grossa cilindrata, probabilmente acquistati con i proventi dell’illecita attività. Circa 160 avvisi di conclusione delle indagini saranno notificati ai concorrenti che avevano fatto uso del materiale riservato, ad intermediari e ad altri soggetti. Proprio per la gravità dei fatti emersi, nel giugno 2017 il capo del Dipartimento della polizia penitenziaria aveva annullato la prova scritta in questione disponendone la ripetizione, nel luglio dello stesso anno.
Articolo pubblicato il giorno 15 Febbraio 2019 - 22:08