Colpo alla camorra infiltrata in Veneto. La Guardia di Finanza e la Polizia, coordinate dalla Dda di Venezia, hanno eseguito 50 misure cautelari e 11 provvedimenti di obbligo di dimora e di altro tipo. Sequestrati anche beni per 10 milioni.
Gli arresti sono scattati a Venezia, Casal di Principe, in provincia di Caserta, e in altre località. I destinatari del provvedimento sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso e altri gravi reati. In manette anche il sindaco di Eraclea, Mirco Mestre e un agente di polizia del commissariato di Jesolo, sposato con la figlia di un camorrista. Perquisizioni nel municipio di Eraclea.
Mirco Mestre era stato eletto primo cittadino nel maggio 2016, con una lista civica di centrodestra. I 50 arrestati sono stati trasferiti in penitenziari di tutta Italia, in particolare nell’Italia centrale. L’indagine è stata condotta dal Gico del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste e dalla squadra mobile di Venezia. L’inchiesta vede coinvolti a vario titolo almeno un avvocato e dei commercialisti. Tra i filoni d’indagine anche l’ipotesi di rapporti con la politica e il voto di scambio, in particolare in rapporto con il clan dei Casalesi. A coordinare l’inchiesta e’ il sostituto procuratore veneziano Roberto Terzo, mentre l’ordinanza con i provvedimenti restrittivi – oltre 1.100 pagine -è stata emessa dal gip Marta Paccagnella. Il blitz e’ scattato tra le 4.00 e le 5.00 di stamani, con i primi arresti. Tutto ruoterebbe attorno al mondo dell’edilizia legato alle costruzioni lungo la costa adriatica veneziana, da San Dona’ di Piave a Bibione, Caorle e oltre.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 19 Febbraio 2019 - 13:00