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Camorra: il clan Sequino aveva acquistato un arsenale dalle mani della ‘Ndrangheta

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L’attività investigativa che ha portato oggi all’arresto, nel Rione Sanità, di Napoli, di una trentina di presunti affiliati al clan Sequino, ha consentito anche di sequestrare 630 grammi di amnesia e un vero e proprio arsenale costituito da un kalashnikov, 5 pistole, 1 mitragliatrice e 3 fucili. Sequestrato anche un cospicuo munizionamento e un distintivo falso di riconoscimento della Guardia di Finanza. Droga e armi sono stati trovati nella roccaforte del clan Sequino. Durante le indagini sono state anche arrestate in flagranza di reato quattro persone, a cui sono stati sequestrati circa 1,3 kg di cocaina. In quest’occasione gli investigatori sono riusciti a provare che, in alcuni casi, l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti avveniva in Calabria, direttamente dal comune di San Luca in provincia di Reggio Calabria. Inoltre gli investigatori hanno scoperto che gli uomini del clan  scommettevano sulle partite di calcio, puntando anche 500-600 euro, ma senza pagare il centro scommesse al quale si rivolgevano. In quest’ultimo caso, inoltre, pretendevano la somma vinta ma senza mai corrispondere la somma “giocata”. E’ la nuova frontiera delle estorsioni che i carabinieri del comando provinciale di Napoli, coordinati dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo, hanno scoperto nel corso delle indagini che oggi hanno consentito di sgominare il clan Sequino.


Articolo pubblicato il giorno 18 Febbraio 2019 - 11:22

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