Napoli. Una punizione esemplare per il finanziere corrotto al servizio del clan della Vanella Grassi, ma anche una assoluzione inaspettata per il boss e complessivi 103 anni di carcere. si chiude così il processo che si è celebrato con il rito immediato davanti al gup Marcello De Chiara. del Tribunale di Napoli. Ben 17 anni di carcere per Claudio Auricchio detto o’ russ ex finanziere originario di Terzigno (già condannato e sospeso insieme con un altro suo collega per traffico di droga) che per alcuni anni era stato al servizio e a libro paga dell’allora reggentedel clan della Venella Grassi, Antonio Mennetta detto er nino. Era lui a curagli la latitanza e gli spostamenti nella zona Vesuviana. Per Mennetta che fu arrestato in una villetta alla periferia di Scafati il 4 gennaio del 2013. Per il boss è arrivata invece una clamorosa assoluzione. Assolti anche il pentito e grande accusatore di Auricchio ovvero Antonio Guarino detto Joe banana ex capo della Vanella e con lui due esponenti della camorra di Secondigliano: Nicola Fruguglietti e Sebastiano Vecchione. Invece per Aniello Apredda, fedelissimo del ras di Secondigliano, Giovanni Cortese o’ cavallaro, 12 anni e 10 mesi a fronte di una richiesta di 18 anni e c’è stata anche l’esclusione dell’associazione camorristica. Pena mite invece per Tullio Emmauso, storico affiliato dei Di Lauro. Nell’inchiesta (era stato arrestato e scarcerato ben due volte) figura anche Salvatore Di lauro detto ‘Terremoto’ uno dei figli del boss Ciruzzo o’ milionario. La sua posizione è stata stralciata. Condannato a 4 anni e 2 mesi invece il boss pentito di Pianura, Pasquale Pesce e’ bianchina mentre l’altro boss sempre di Pianura, Salvatore Marfella è stato condannato a 9 anni e due mesi.
I reati contestati agli imputati sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi, favoreggiamento ed estorsioni.L’indagine ha accertato le responsabilità di capi, promotori e affiliati dei due clan ricostruendone gli interessi criminali, con particolare riferimento al traffico di droga, ma anche un ampio giro di furti d’auto e conseguenti estorsioni attraverso la tecnica cosiddetta del cavallo di ritorno. Viene ricostruita inoltre l’operatività dei clan a partire dal 2012, quando dopo la definitiva scissione dai Di Lauro avvenuta nel 2007, il gruppo della Vanella Grassi si era nel tempo affermato sempre più sugli scenari di Secondigliano e Scampia, stringendo alleanze con i Marino e Leonardi e dando vita allo scontro armato con gli Abete-Abbinante-Notturno, meglio noto come “terza faida di Scampia”. Nell’ambito delle indagini è stato accertato il coinvolgimento in un tentativo di omicidio da parte di Claudio Auricchio, finanziere “infedele” con il grado di appuntato scelto, ai danni di Giovanni Esposito detto “‘o muort”. Auricchio era all’epoca in forza al Gruppo Pronto impiego di Napoli ed è attualmente sospeso dal servizio. E’ emerso anche che, oltre ad essere stato tra i soggetti più vicini ad Antonio Mennetta, boss reggente della Vanella Grassi (arrestato dalla Squadra Mobile di Napoli il 4 gennaio 2013), durante il suo periodo di latitanza, Auricchio era coinvolto nel traffico di sostanze stupefacenti gestito dall’organizzazione della Vanella Grassi, intessendo tra l’altro diretti rapporti anche con figure apicali del clan Di Lauro.
AURICCHIO CLAUDIO 17 ANNI
APREDDA ANIELLO 12 ANNI E 10 MESI
TARANTINO ANTONIO 9 ANNI E 8 MESI
FRANZESE BRUNO 9 ANNI E 4 MESI
NOCERONI LUIGI 9 ANNI E 4 MESI
LUONGO SALVATORE 9 ANNI E 4 MESI
MARFELLA SALVATORE 9 ANNI E 2 MESI
PAOLO PASQUALE 9 ANNI
PESCE PASQUALE 4 ANNI E 2 MESI
TUFANO VINCENZO 3 ANNI E 8 MESI
EMMAUSSO TULLIO 3 ANNI
GRANATA DANIELE 2 ANNI E 6 MESI
SABATINO CARMINE 2 ANNI E 2 MESI
MOLLO MARCO 2 ANNI
ASSOLTI
GUARINO ROSARIO
MENNETTA ANTONIO
FRUGLIETTI NICOLA
VECCHIONE SEBASTIANO
(nella foto il boss Antonio Mennetta al momento del suo arresto a Scafati e nel riquadro il finanziere Claudio Auricchio)
Articolo pubblicato il giorno 9 Febbraio 2019 - 07:47